Ieri era il 21 giugno 2016, data del solstizio estivo: è ufficialmente iniziata l’estate, e oggi sono iniziati, come sempre avviene in questo periodo, gli Esami di Stato per tantissimi ragazzi dell’ultimo anno di superiori. Oggi c’è stata la prima prova scritta in cui si sono cimentati anche alcuni dei nostri giovanissimi redattori cui facciamo un grande in bocca al lupo, se ci permettete un pochino più grande che a tutti gli altri. E come a voler sancire una sorta di esame anche per la nostra Dirigenza, ecco arrivare ieri pomeriggio la mannaia del diritto di “Recompra” esercitato dal Real su Alvaro Morata. Un comunicato freddo ed essenziale in cui il nostro numero 9 veniva ufficialmente richiamato alla base indicandone la convocazione per il ritiro estivo.
L’esame di maturità: c’è di buono che era una spada di Damocle di cui tutti eravamo a conoscenza, ovviamente Società in primis, e che al di là delle dichiarazioni di facciata dove si diceva che sarebbe contata la volontà del ragazzo, a conti fatti si trattava di una vera e proprio clausola che il Real aveva tutto il diritto di esercitare, un po’ come ha fatto la Juve con Pjanić, e a cui non ci si poteva opporre senza la volontà da parte della Casa Blanca. Merengues che oltretutto hanno una sanzione pendente di fair play finanziario in arrivo che potrebbe bloccare il mercato delle prossime due sessioni e quindi si sono trovate quasi costrette a recuperare Morata per incassare qualche soldo dalla sua ulteriore cessione (almeno questo sembra il destino più probabile per l’eroe dell’undicesima Coppa Italia). E dunque eccoci a salutare uno degli idoli dei tifosi, un addio che ha suscitato molto clamore soprattutto sul web, dove facebook e twitter sono stati invasi di post disperati e appelli accorati soprattutto a Zaza per cercare di trattenerlo, come se Simone in virtù della loro amicizia potesse effettivamente fare qualcosa. La Juve si trova dunque davanti alla necessità di rimpiazzare un giocatore che avrebbe volentieri trattenuto ma che evidentemente non riteneva essenziale, non avendo formulato una controproposta in grado di far vacillare gli opponenti.
Punto e a capo: e adesso? Adesso l’esame vero e proprio, decidere come più che se rimpiazzare lo spagnolo, perché per la stagione che ci aspetta 3 attaccanti sono davvero troppo pochi. Le possibilità sono diverse e dipendono anche da cosa succederà degli altri “avanti”, soprattutto lo stesso Zaza che continua a essere monitorato dalle squadre inglesi. Prendere un alter ego di Morata, o un quarto attaccante “promuovendo” in qualche modo il lucano a ruolo di prima alternativa? O magari ancora puntare su un giovane della primavera che tanto bene ha fatto quest’anno centrando tre finali su tre competizioni disputate? I nomi che stanno girando sono più o meno gli stessi da qualche giorno, perché come detto la Juve era al corrente del rischio concreto di perdere Morata e si stava portando avanti. Si parte dal vecchio cavallo di battaglia Cavani fino ad arrivare ai più giovani e di prospettiva Lukaku e Batshuayi. Si rumoreggia addirittura di un possibile ritorno di Ciro Immobile, che essendo prodotto del vivaio aiuterebbe a rispettare le nuove norme sulle rose, così come di un interesse più o meno concreto per l’altro attaccante della Nazionale Graziano Pellè. Tanti nomi in avanti ma non solo, perché sta tornando di moda Hamsik, non si molla Andrè Gomes, Mascherano resta sullo sfondo e si continua a informarsi per De Sciglio. Quel che è certo è che Marotta e Paratici hanno studiato molto bene durante l’inverno e arriveranno agli orali molto ben preparati. Gli scritti possiamo considerarli passati con voti altissimi, se è vero che all’alba di questo mercato i due colpi principali li hanno piazzati loro con Pjanić e Dani Alves (anche se ancora deve firmare).
La rivoluzione estiva dell’anno scorso non ci sarà, i compiti sono stati fatti bene e con calma. La Juventus ha anche recuperato appeal, per cui non serve “lavorare ai fianchi” i giocatori per convincerli a vestire il bianconero. La Dirigenza si è presentata all’esame con la media del 9, gli scritti sono stati all’altezza, l’orale in questi casi può diventare una formalità per chiudere in scioltezza o consentire di fare ancora l’exploit per arrivare alla lode. Tra un paio di mesi sapremo se sarà stato un mercato da 90 o da 100 e lode.
Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)