Fino a qualche mese fa, c’erano parecchi dubbi sulla permanenza di Patrice Evra in bianconero: dopo due anni di vittorie, infatti, non era totalmente da escludere che il francese decidesse di cambiare aria e di cercare nuovi stimoli per gli ultimi anni della sua carriera. Questi dubbi, però, sono stati fugati nel giro di poco e il futuro di Evra appare ora più bianconero che mai dopo la firma del rinnovo di contratto per ben due stagioni: zio Pat, come lo chiama l’amico Pogba, ha voglia di vincere ancora e ha voglia di farlo con la Vecchia Signora.
Due anni fa, al suo arrivo sotto la Mole, il titolare indiscusso per la fascia sinistra è stato lui, mentre l’anno scorso si è alternato piuttosto spesso con il nuovo acquisto Alex Sandro. Nella stagione che inizierà tra qualche mese, complice anche la definitiva esplosione di Sandro, Evra assumerà con ogni probabilità lo status di “riserva“; una riserva di lusso, certo, ma tenere fuori il brasiliano in questa fase della sua carriera sarebbe un vero e proprio delitto.
L’esperienza di Evra, però, è probabilmente altrettanto importante e nella prossima stagione gli permetterà di rivestire un doppio ruolo, secondo la Gazzetta dello Sport: vice-Sandro, ma anche vice-Chiellini. Il francese infatti nel finale di stagione è stato provato a sinistra nella difesa a tre (contro il Carpi, il primo maggio) con buoni risultati che hanno convinto Allegri a puntare su di lui in quel ruolo anche per il prossimo anno. Evra farà quello che finora aveva fatto Martin Caceres, che lascerà i bianconeri al termine del suo contratto, a fine mese.
Massimiliano Allegri, insomma, è riuscito a trasformare Patrice Evra: l’esperienza e la qualità non sono mai state messe in discussione, ma al suo arrivo in bianconero due anni fa dopo una vita al Manchester United nella difesa a quattro, Evra aveva avuto qualche piccola difficoltà a giocare in un centrocampo a cinque. Oggi, due anni dopo, zio Pat è diventato più duttile che mai: centrale nella difesa a tre, terzino in quella a quattro ed esterno nel centrocampo a cinque. Praticamente, per lui, non fa più alcuna differenza.
Alessandro Bazzanella