Oggi è l’anniversario della strage dell’Heysel, avvenuta trentuno anni fa. Una delle pagine recenti più tristi della nostra Nazione, non solo per quanto riguarda il contesto sportivo, non è mai stata dimenticata da nessuno, anzi serve a ricordare quanto una manifestazione sportiva debba mai più associarsi a simili tragedie, simili emozioni.
Allo stadio si va dopo il lavoro, per svagarsi e divertirsi. Mai per scappare, rifugiarsi, aver paura. Oggi chi ha a cuore questi concetti dedica un pensiero alle trentanove vittime di quella sciagurata finale di Coppa Campioni. Anche il Torino, separato dai colori della Juventus da rivalità sportiva, dedica un pensiero sul suo profilo Twitter, così come la Juventus aveva lasciato un personale messaggio il 4 maggio, in occasione della commemorazione delle vittime di Superga.
Di fronte a simili sciagure, la rivalità del gioco lascia spazio alla fraternità, come è giusto e naturale che sia.
Roberto Moretti