Le insidie di una partita scontata. Vincere è un obbligo

Una partita, poi anche questa stagione andrà in archivio. Del cammino fatto dalla Juve è stato detto tutto; è il momento di lasciare il passato alle spalle. I bianconeri, da Agnelli all’ultimo dei tifosi, ora attendono l’ultima sfida, l’ultima battaglia per l’obiettivo finale. Sabato si va a Roma ad affrontare il Milan, alla ricerca dell’ennesimo impressionante record: il doppio double.

La Coppa Italia, spesso bistrattata da tutti, non ha mai avuto tanta importanza. Per la Juve rappresenta un biglietto per la storia del nostro calcio, per il Milan l’ultima chance per salvare una stagione terribile. Le due squadre arrivano alla finale con umori contrastanti: a un passo dall’Olimpo la banda di Allegri, sull’orlo del baratro quella di Brocchi. L’esito appare scontato, ed è proprio questo che spinge a fare attenzione.

IM_BrocchiLe partite scontate non sono quasi mai semplici, soprattutto se si tratta di una finale. La Juve, nella sua storia, ha perso finali essendo molto più forte dell’avversario e a fare paura, ora, c’è la disperazione del Diavolo. Il Milan non ha altre chance, deve giocare realmente la partita della vita sia per l’umore dei tifosi che per porre qualche base in vista della prossima stagione, conquistando l’accesso all’Europa League. Situazioni come questa possono far scaturire partite senza storia, o lotte all’ultimo sangue. Dipende da come il Milan incanalerà le energie negative.

Proprio la differenze condizione fisica e mentale potrebbero spingere a un rilassamento, ma in casa Juve si è lavorato duramente per non rischiare cali di concentrazione. Sottovalutare l’impegno non è da Juve, e la squadra campione d’Italia ora è chiamata a un’altra dimostrazione: la maturità. Dopo l’inizio difficile, la cavalcata famelica ha fatto la differenza, ora i ‘nuovi’ bianconeri devono fare i conti con l’obbligo della vittoria, che li accompagnerà anche il prossimo anno in campionato. Non devono tremare le gambe, non deve esistere il concetto di pressione. Si deve vincere. Non possono esistere alibi.

Edoardo Siddi

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