“Allenatore o dirigente? Nel mio futuro vedo più un ruolo dirigenziale che tecnico“, parole e musica di Gianluigi Buffon, il portiere più forte della storia. Per il numero uno della Juventus e della Nazionale, infatti, “la mente dell’allenatore è usurante. Vengo da vent’anni di professionismo e credo che il meglio per me sia la seconda strada”.
Questione di scelte. Come quella di voler giocare altri due anni, magari per vincere proprio quel trofeo che gli manca: la Champions League. “Il tempo di ricevere determinati premi individuali è passato – racconta al TG1 – Sono momenti che si superano e si cancellano. Adesso penso al bene del mio club. L’assalto alla Champions League continua“.
E poi? “Rimangono due anni per me, quindi due possibilità – chiosa l’estremo difensore, adocchiando la chance di essere l’unico al mondo ad aver disputato 6 mondiali – Visto che non ho tantissime chance, dovremo cercare di ridurre al minimo i rimpianti”. Provarci è d’obbligo, riuscirci è da Buffon.
CriCo
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