Morata e Cuadrado, da quasi eroi a possibili partenti

La stagione sta ormai per giungere al termine e la Juventus, dopo la vittoria contro la Lazio, è sempre più vicina al raggiungimento del quinto scudetto consecutivo. Una cavalcata da record in campionato: 23 vittorie e un pareggio nelle ultime 24 partite. Dopo le ultime quattro partite di Serie A, sarà tempo di Coppa Italia: il secondo trofeo raggiungibile in questa annata. L’obiettivo era rimanere in corsa in primavera su tutti i fronti, in modo da riuscire con più probabilità ad aggiungere in bacheca qualche coppa. E a marzo gli uomini di Allegri erano in gioco anche in Champions League. La partita di Monaco di Baviera ha avuto due protagonisti su tutti, due giocatori che sembrano ormai arrivati alle ultime 5 partite in bianconero: Juan Guillermo Cuadrado e Álvaro Morata.

morata cuadradoFRECCIA COLOMBIANA – Dribbling, corsa, velocità e grande applicazione. Queste le caratteristiche principali della Vespa (soprannome di Cuadrado), tutto ciò che ha messo a disposizione della Juve in questa stagione. Inizialmente indispensabile nello scacchiere di Allegri: sempre in campo, sempre decisivo. Con il ritorno al 3-5-2 si è costantemente alternato a Lichtsteiner sulla fascia destra, dimostrandosi un’ottima carta da giocare a partita in corso per scompigliare le difese avversarie.

ASSO SPAGNOLO – Se c’è un giocatore che si trasforma sentendo l’inno della Champions League, quello è proprio Álvaro Morata. Determinante lo scorso anno nelle gare a eliminazione diretta che hanno portato la Juventus fino in finale, imprendibile nella notte dell’Allianz Arena. Forse proprio la sua sostituzione è stata l’inizio della fine in quel di Monaco. Gol e assist per questo attaccante, cresciuto in maniera esponenziale in questi due anni con i preziosi consigli di Allegri.

In ogni caso, molto probabilmente, la Juventus dovrà tentare il prossimo l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie senza di loro. Infatti è molto, molto alta la possibilità che entrambi lascino la squadra. In questa situazione la dirigenza bianconera ha le mani legate, non può che sottostare agli accordi presi in precedenza.

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