Per un attimo facciamo viaggiare la mente in un’altra dimensione, rendiamo la fantasia la chiave di noi stessi. Ecco, caliamoci una realtà astratta dimenticandoci del resto. Prendiamo lo J-Stadium come un circo enorme e gli abili 11 protagonisti, rei di offrire l’ineguagliabile spettacolo di un calcio concreto, dinamico, preciso. Le esibizioni sono abilità fisiche: numeri aerei, acrobazie ed equilibrismo al suolo, giocoleria e clowneria. La Juve nel suo essere incarna tutte le facce di un circo che diverte un popolo impaurito prima, ma che in seguito ha imparato a sorridere.
CLOWNERIA E GIOCOLERIA – Il “clown” per definizione si serve di paradossi e situazioni estreme per suscitare ilarità. Alzi la mano chi nella prima parte della stagione non ha associato la Juve ad un pagliaccio; lo faccia anche chi per ogni singolo momento ha avuto il perfido gusto di scrutare in classifica le posizioni bianconere sempre più deficitarie. Una macchina imperfetta, un motore che gira a vuoto e forse la paura di un pilota che pecca nella sua corsa. La Juve, una potenza vulnerabile che si nasconde dietro una maschera: quella del “clown triste” perso nello sguardo profondo e compassionevole dello spettatore.
VOGLIA DI NUMERI – Il lavoro, i risultati, la voglia di vincere: tutto alla base per risalire e riconquistare il terreno perduto e il primato che intanto attende. La Juve allora aumenta la frequenza del passo e lo fa con qualità e cinismo, inebriando i tifosi con velocità, precisione e destrezza: tutte caratteristiche del “giocoliere” che vive costantemente alla ricerca della spettacolarità e che lavora tanto con i piedi. Ecco, il dualismo “Juve-circo” è chiaro e prende sempre più forma. I numeri “acrobatici” e incredibili di Pogba, la rapidità di Dybala e Cuadrado che pattinano tra gli avversari e spaccano gare intere tanto da essere accostati ai migliori “funamboli”, sono un marchio indelebile della Vecchia Signora da quella notte stregata ed accantonata di Reggio Emilia.
TUTTO MOLTO CHIARO – Il gruppo che cresce, i punti che aumentano ad ogni incontro e l’alto rischio di non poter fallire perchè “si può cadere giù”: ma la macchina ogni domenica mette in pista il suo miglior giro e viaggia cattiva verso il traguardo. Al termine dell’esibizione lunga mesi, gli spettatori bianconeri si trovano nella condizione di assistere a uno spettacolo e di aver pagato una somma irrisoria per ciò che si è visto: in 24 partite i bianconeri hanno conquistato con grinta e coraggio ben 70 punti su 72. Unico neo il pareggio di Bologna (0-0) ma prima dell’andata di Champions contro il Bayern Monaco. Il cammino degli uomini di Allegri si sta avviando nell’ennesimo scudetto conquistato (il 5° consecutivo): da brividi. Una difesa granitica si prende i meriti di aver subito solo 8 reti, segno di compattezza e ordine tattico di un gruppo che ama dominare. Gli avversari staccati di tanto ma non per questo esenti da colpe, sono stati sedati ed avvolti dalla bellezza di una Signora matura che ammalia di fascino e carisma.
Le luci ormai soffuse stanno spegnendosi, cala la notte e alla Juve manca l’ultimo numero per godersi l’applauso a scena aperta di un pubblico mai sazio di magie. Si chiude il sipario, l’adrenalina è ancora in circolo: ed ora chi dice al pubblico che è lo Juventus Stadium il circo dei sogni?
Simone Di Sano
I commenti sono chiusi.