Siamo solo a metà aprile, nel bel mezzo dei momenti che influenzeranno il giudizio finale sulla stagione. I bianconeri devono ancora giocare gli ultimi sette incontri, sette match in cui dare tutto, per far sì che nella bacheca della Vecchia Signora si possano ammirare altri due trofei. Ma la Juventus, come al solito, è costantemente al lavoro e pensa già al futuro. Sembra cosa fatta il tanto atteso arrivo di Domenico Berardi in maglia bianconera, talento italiano nato nel 1994 a Cariati (provincia di Cosenza).
PREDESTINATO – Finora ha realizzato 37 gol in 85 partite in Serie A con la maglia del Sassuolo. Per un ragazzo che, va ricordato, deve ancora compiere 22 anni è un eccellente biglietto da visita. Le qualità tecniche di Berardi sono note a tutti: un sinistro da invidiare capace di parabole fuori dal normale. Schierato quasi sempre in carriera come ala destra, ha come principale caratteristica la facilità di calcio verso la porta subito dopo esser rientrato sul piede preferito. Dal 2013 viene inserito nella lista dei migliori giovani calciatori stilata dalla rivista sportiva spagnola “Don Balón”.
CRESCITA – Sotto gli insegnamenti di Eusebio Di Francesco, Berardi ha accresciuto in maniera esponenziale anche le sue capacità tattiche dimostrando un’ottima predisposizione al sacrificio. Alle Juve lo vuole fortemente Max Allegri, più che conscio di quanto possa diventare decisivo un giocatore come Berardi. L’allenatore toscano ha sempre mostrato grande attitudine nel lavorare con i giovani e per questo motivo, vista il più che probabile ritorno di Cuadrado al Chelsea, non è da escludere che Berardi possa essere adattato al ruolo di esterno destro nel 3-5-2 che tante garanzie ha dato alla Juve in questi anni. Un lavoro simile a quello fatto da Paulo Sousa con Bernardeschi insomma: corsa e imprevedibilità sulle fasce laterali.
DIFETTI MIGLIORABILI – In queste sue prime stagioni da professionista ha palesato però qualche problemino a livello caratteriale. Qualche cartellino di troppo per chi in teoria, per caratteristiche, dovrebbe più che compiere subire diversi falli: sono infatti 32 i cartellini raccolti dal giovane classe ’94, suddivisi in 29 ammonizioni e 3 espulsioni. Un’indole un po’ fumantina, proprio come il suo ex compagno in maglia neroverde e futuro compagno in maglia bianconera, Simone Zaza. Atteggiamento da limare e modellare quindi, in modo da eliminare definitivamente uno dei pochi difetti del giovane calabrese. Continua dunque il ringiovanimento di una rosa che ha regalato soddisfazioni e trofei a tutti i tifosi bianconeri. La Juve, oltre ad esser concentrata sul presente, pensa intensamente al futuro in modo da poter rivivere le gesta del passato.
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