Manca pochissimo agli Europei francesi. Da giugno ci separano ormai solo due mesi e la Nazionale italiana guidata da Conte pareggia e convince tantissimo dal punto di vista del gioco, soprattutto con un’avversaria di gran calibro come la Spagna.
Ci sono tantissimi detrattori, però, di questa spedizione. I motivi sono vari e non sempre sono poco ragionevoli. Molti fanno leva sulla questione Conte, che dopo gli Europei abbandonerà la truppa e il buon Tavecchio per accasarsi al Chelsea del magnate Abramovich. Un copione già scritto, chi conosce bene il tecnico leccese sa benissimo che la sua avventura azzurra aveva le ore contate.
Tanti altri etichettano, invece, questa Nazionale come “scarsa”. Si, perché i nomi che si fanno, i calciatori che vengono convocati non hanno lo stesso blasone di quei calciatori che venivano convocati dieci anni fa. Tra le frasi più ricorrenti:“Quello lì qualche anno fa non veniva neanche preso in Nazionale”. Giusto, più che giusto. Ma tutto ciò cosa vuol dire?
Semplice. Il calcio italiano, con i suoi interpreti, sta attraversando una fase delicatissima di ricambio generazionale. Ci vuole tempo, ci vuole pazienza, ma soprattutto ci vuole tantissimo rispetto e supporto per i giovani che vestono la maglia azzurra e vanno in campo con tanta verve e personalità. E’ troppo facile giudicare dal proprio divano o dalla propria scrivania.
Dalle chiacchiere ai fatti. La Nazionale guidata da Conte, nel turno preliminare di Euro2016, si è classificata prima nel girone, totalizzando ben 16 reti e subendone solo 7. Meglio ha fatto solo la Croazia che ha segnato 20 gol e ne ha subiti 5. In più Italia, Inghilterra e Austria sono le uniche squadre imbattute – 7 vittorie, 3 pareggi per gli azzurri – di tutti i nove gironi delle qualificazioni europee.
Mancano le sicurezze di modulo, le certezze degli uomini in campo (visto anche le assenze di Verratti e Marchisio a centrocampo, uomini imprescindibili di questo team), ma non manca la tenacia e la consapevolezza di fare risultato a tutti i costi. Mentalità che Conte ha dato anche alla Juventus.
Poi ci sono Insigne, Bernardeschi, Zaza, solo per citarne alcuni. Tutti calciatori giovani e dotati di gran talento. La parola chiave per questa Selezione: fiducia.
car.car (@carlocarillo)