Federico Gatti ha rilasciato un’intervista per la Lega Serie A, non solo il Derby d’Italia, per lui riflessioni anche sul suo futuro.
Alla vigilia di un match importante come Inter Juve a parlare è anche Federico Gatti. Il difensore bianconero sta diventato un pilastro della Juve di Allegri sia per qualità ma soprattutto per grinta e tenacia che offre sul campo verso i colori del proprio club.
Un giocatore che ha vagato per anni nelle categorie minori arrivando poi in Serie B, con il Frosinone, dove è riuscito a stregare la Juventus. Il suo acquisto è stato un vettore di attenzione verso di lui per la grande storia umana che questo giocatore è riuscito ad offrire al calcio italiano. Ora, alla vigilia del big match Inter Juve, Federico Gatti ha potuto ripercorrere il suo passato, spiegando come sia passato spettatore, in grandi partite come queste, a protagonista.
Gatti, le sue parole sulla Juve e sul suo futuro
Il difensore italiano, intervistato ai canali ufficiali della Lega Serie A, ha avuto modo di parlare delle sue origini calcistiche, passando per le parole sulla Juve e sui suoi compagni attuali:
Il primo anno che feci da Pavarolo a Verbania, che andai a vivere lontano dai miei genitori, avevo 20 anni, è stato il primo anno da difensore puro, perché prima non lo facevo. Lì è iniziato un po’ tutto. Ero una persona normalissima, guardavo le partite come spettatore, ora le vivo su me stesso, mi ha stravolto la vita. Voglio trasformare quello che ho in testa sul campo. Prima sei mesi in prestito al Frosinone, poi sono arrivato qua a luglio e mi dovevo giocare tutte le mie carte, è stato difficile ma emozionantissimo. Non ho mai giocato in altre squadre in Serie A ma qui alla Juve hai pressioni che non si possono spiegare dentro e fuori dal campo.
Poi parla dei suoi compagni attuali, soprattutto su Bremer e Vlahovic:
Bremer è più che un compagno, perché si è creata anche con lui un’alchimia pazzesca. Ma come con Danilo, Alex Sandro e Rugani. Imparo ogni giorno da loro, non ho tutta questa esperienza e imparo da loro qualsiasi cosa. Vlahovic? È un ragazzo d’oro, sono legatissimo. Lui è un attaccante pazzesco, ora dobbiamo tenere i piedi per terra ed arrivare il più in alto possibile.
Poi passa all’argomento Derby d’Italia, e di ciò che lo aspetta contro l’Inter:
L’ho vissuto l’anno scorso, è una partita sentitissima e bellissima. San Siro è uno degli stadi più belli d’Europa e secondo me si affrontano le due squadre più forti d’Italia. Però, per me, non è una partita decisiva perché ci sono ancora tanti punti. Lautaro e Thuram sono due attaccanti molto forti, difficili da marcare. l’Inter è forte, è una squadra molto solida.
Infine conclude così, parlando del suo futuro:
Il prossimo capitolo? Alzare un trofeo. L’ho già detto anche in passato, son sicuro che succederà e non vedo l’ora.