Karl Heinz Rummenigge ha parlato del rapporto con Andrea Agnelli, raccontando cosa è successo con la Superlega.
La Juventus ha perso contatto dall’Inter dopo il pareggio con polemica di Marassi. Polemica che si è amplificata oggi dopo l’arrivo della multa con diffida per Allegri, da cui sono poi uscite le dichiarazioni dell’allenatore bianconero e dell’arbitro Massa. Tuttavia ora Madama deve concentrarsi sul proprio futuro prossimo, rappresentato dalla sfida contro il Frosinone.
Infatti i ciociari sono reduci dall’impresa del Maradona, dove hanno battuto il Napoli per 0-4 in Coppa Italia. Frosinone che, tra l’altro, è una colonia juventina e che potrebbe essere proprio il prossimo avversario dei bianconeri anche in Coppa Italia.
Tuttavia il focus della giornata viaggia fisiologicamente sul countdown verso domani. Infatti il 21 dicembre sarà la data di pronuncia della Corte Europea sul caso Superlega e, a specchio, sul monopolio dell’UEFA sull’organizzazione delle competizioni europee. Così il discorso si incrocia con le possibili voci del ritorno in bianconero di Andrea Agnelli e con le parole di Karl Heinz Rummenigge.
In particolare l’ex Inter e Bayern Monaco ha parlato proprio di Agnelli, con il quale aveva un rapporto stretto fino alla presentazione della Superlega. Il dirigente del Bayern ha raccontato cosa è successo dopo la presentazione della Superlega stessa e il conseguente sfilacciamento del rapporto.
Rummenigge, le parole su Agnelli
Domani è la giornata della sentenza della Corte Europea sulla Superlega, per cui è fisiologico che venga data la parola ai dirigenti più importanti dal punto divista politico nel calcio europeo. Infatti Karl-Heinz Rummenigge, ex Inter e Bayern, ha parlato proprio della presentazione della Superlega e del rapporto con Agnelli a La Gazzetta dello Sport. Il dirigente bavarese ha detto: “Non abbiamo più parlato da quando ha staccato il cellulare. Penso che non abbia avuto il coraggio di dire cosa stava facendo. Capisco che i covid abbia spinto i club ad accelerare, ma quella presentazione non è stata professionale”.
Dopodiché Rummenigge ha continuato: “Umanamente mi spiace, ma non lo capisco. Era presidente ECA, membro del consiglio UEFA e presidente di una Juventus tra i top 5 club europei. Ha perso tutto, anche l’immagine. Andavamo d’accordo, ma quando gli dicevo che il calcio non era solo economia non la pensava come me”.
Queste le parole del dirigente del Bayern Monaco alla vigilia della sentenza sulla Superlega. Tralasciando i discorsi sui rapporti personali, è chiaro che il giudizio sia duro. Tuttavia la giornata di domani potrebbe cambiare qualcosa, per Agnelli in particolare, per il calcio europeo in generale. Dopo la pronuncia della Corte Europea non bisogna aspettarsi la caduta dell’Ancient Regime, ma alcune posizioni potrebbero rivalutarsi.