Il gol dell’ex è una di quelle leggi non scritte del calcio, ma che colpisce con una puntualità spaventosa. A pagarne le conseguenze stavolta è stata la Juventus, colpita da Kinglsey Coman nel match di Champions League contro il Bayern Monaco. Il francese, di proprietà della Juve ma in prestito biennale con diritto di riscatto ai bavaresi, è stato autore di una prestazione estremamente positiva e, entrando dalla panchina, ha dato una svolta alla partita consegnando la qualificazione alla sua squadra.
In molti hanno visto il suo gol come una rivincita nei confronti della Juventus, ma lui non sembra essere d’accordo: “Assolutamente no”, dice a L’Equipe, “In molti hanno usato questo termine negli ultimi giorni, ma non capisco perché. Alla Juventus sono stato bene, sono sempre stato considerato, mi hanno fatto lavorare e migliorare”. Quest’estate, però, la cessione: “Quando ho chiesto di andare via non mi hanno fatto problemi. Questa partita contro la Juve l’ho vissuta come una partita normale, ho semplicemente affrontato degli amici come Pogba ed Evra. Durante i 120 minuti, però, non c’era amicizia: erano i mie avversari”.
L’obiettivo, con la sua Nazionale, ora è molto chiaro: “Non credo che in molti direbbero di voler stare in panchina all’Europeo. L’obiettivo di tutti è quello di essere titolari, ma sarà l’allenatore a fare le sue scelte, questa squadra ha molta esperienza”.