L’agente di Donnarumma rivela un particolare retroscena sullo scambio mancato tra i bianconeri e il portiere. Di seguito le sue parole
Gianluigi Donnarumma è attualmente un giocatore del Paris Saint-Germain dal 2021, ma tuttavia, ancora si parla del suo mancato rinnovo e del suo addio al Milan, squadra dove ha giocato per 8 anni partendo dalle giovanili per poi essere aggregato in prima squadra.
Gianluigi era un simbolo per il Milan sia per gli anni passati insieme ma anche perché, da sempre, ha dichiarato di essere un tifoso rossonero, ma le vicende sul non rinnovo e il modo in cui è avvenuto l’addio, hanno raffreddato il rapporto che si era creato con tutti i tifosi rossoneri.
Il futuro del portiere era al centro del calciomercato per capire quale sarebbe stata la sua prossima destinazione, soprattutto per come si stavano evolvendo i rapporti con la squadra rossonera, per questo motivo ci sono state anche molte voci su un possibile arrivo di Donnarumma alla Juventus.
Le parole dell’agente di Donnarumma
Enzo Raiola, agente di Donnarumma, in esclusiva a Tuttosport ha rivelato un importante retroscena sull’addio del portiere al Milan e del suo mancato arrivo alla Juventus.
Di seguito le sue parole:
«Noi siamo andati più volte a Casa Milan e loro sono venuti una volta a Montecarlo e i rapporti erano tranquilli. Almeno fino a quello che è successo a Genova… Il Milan aveva giocato il giorno prima col Benevento e io e Mino eravamo a Genova, dove ci sarebbe stata Samp-Roma, per incontrare Tiago Pinto (era il 2 maggio 2021, ndr). Contestualmente, abbiamo fissato un altro appuntamento, nella saletta privata di un hotel vicino all’Acquario, con Maldini e Massara. Nella testa di Mino c’era l’idea di fare un punto perché il Milan non aveva ancora conquistato la Champions e l’alternativa, visto che non volevamo portare via a zero Donnarumma, era andare avanti con un altro club, ovvero la Juve, che avrebbe sistemato la situazione con uno scambio o un conguaglio. Risposta Maldini? Disse: ‘Mino, noi siamo qua per altro: il capitolo Gianluigi è già chiuso perché noi abbiamo già preso il nostro portiere’».
Ha poi continuato dicendo che:
«A Donnarumma è crollato quel macigno sulla testa. Noi, oltre alla Juve, che lo avrebbe preso solo a fine campionato se il Milan non fosse andato in Champions, non avevamo fatto mercato su Gianluigi che a gennaio, sempre per non tradire il Milan, non aveva neanche voluto ascoltare un’offerta da futuro svincolato. E sempre lui, dopo quanto successo, ci disse “No, io in Italia non ci voglio giocare più. Alla Juve ci sarei andato solo se il Milan non fosse andato in Champions e dalla mia cessione ci avrebbe guadagnato, quindi ora io in Italia non ci voglio giocare più”. Noi, mi creda, non avevamo proprio niente in mano perché tutti erano sistemati, compreso il Psg che aveva da poco rinnovato con Keylor Navas».