Dopo i risultati delle controanalisi che hanno dato esito positivo, ora la Juve si interroga sul da farsi in merito alla questione legata al futuro di Pogba, che ormai sembra essere compromesso
Quella di oggi è una giornata particolare per la città di Torino, che si prepara ad ospitare il derby della Mole tra la Juve e i granata. Sarà una partita impegnativa come tutte le precedenti, con i bianconeri che si sono quasi sempre aggiudicati gli ultimi faccia a faccia, di cui molti di questi ottenuti per episodi o situazioni anomale, come i due gol di Cuadrado allo scadere, o la rete di Pirlo a 4 secondi dal termine. Ci saranno però diversi problemi di formazione da risolvere per Max Allegri, dato che Chiesa e Vlahovic non saranno a disposizione dell’allenatore livornese.
Situazione che crea sconforto, oltre che disagio, con la Vecchia Signora che sembra destinata a scendere in campo con l’insolita coppia composta da Kean e Yildiz, ma con Milik pronto a subentrare in corso d’opera. Così come continueranno a mancare Alex Sandro e De Sciglio, con Federico Gatti in vantaggio su Rugani per comporre il terzetto difensivo con i due brasiliani Danilo e Bremer. Poi c’è il caso Pogba, ma qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte per dsecrivere nel dettaglio la situazione.
Juve, problemi sul decreto crescita per la rescissione di Pogba
Nella giornata di ieri, infatti, sono arrivati i tanto attesi risultati delle controanalisi, che hanno dato esito positivo, confermando il risultato maturato al termine del primo test effettuato a margine della gara contro l’Udinese. Questo porterebbe ad una squalifica prolungata e che vorrebbe dire: carriera finita! Ora però, la palla passa in mano ai legali del centrocampista, perché qualora riuscissero a dimostrare che l’assunzione del farmaco è avvenuta in maniera del tutto involontaria, allora si arriverebbe fino ai due anni di squalifica, ma in caso contrario, la pena massima si raddoppierebbe fino a 4 anni.
Ecco perché, dalle parti della Continassa stanno valutando con attenzione cosa fare con il contratto del giocatore, dato che la rescissione sarebbe la strada più semplice e giusta da adottare, anche se nasconde delle insidie. Come riportato da la Gazzetta dello Sport, infatti, in caso di maxi squalifica, oltre al risparmio sulle somme dovute per i prossimi anni, il club potrebbe anche chiedere un risarcimento danni. Bisogna, inoltre, fare delle valutazioni anche per quel che riguarda il decreto crescita, dato che in caso di rescissione anticipata i bianconeri perderebbero alcuni benefici ottenuti dal momento del suo arrivo a Torino. Ecco perché la Juve potrebbe decidere di rimandare tutto a giugno.