Novità in casa Juventus per il caso legato a Pogba, spunta lo scenario che uccide ogni speranza di rivederlo in campo.
Archiviato il pareggio per 0-0 di domenica scorsa contro l’Atalanta, la Juventus è pronta a tornare in campo domani e lo farà nel derby contro il Torino. La stracittadina del capoluogo piemontese sarà l’ultima partita prima della sosta per le nazionali di ottobre e quindi bisognerà ottenere il miglior risultato possibile.
Per i bianconeri, però, non sarà affatto semplice. Allegri, infatti, in settimana ha dovuto fare i conti con vari problemi fisici accusati dalle sue punte di diamante: Vlahovic e Chiesa. L’attaccante serbo, dopo aver saltato la sfida di Bergamo, non ha ancora smaltito i problemi di lombalgia e in settimana non si è mai allenato in gruppo. Difficile, quindi, un suo impiego nel derby.
Per quanto riguarda l’attaccante italiano, si è fermato proprio ieri pomeriggio a causa di un problema muscolare ed è in forte dubbio per la sfida contro i Granata. Un’assenza che invece il tecnico livornese si porta avanti ormai da tempo, è quella di Paul Pogba. Il centrocampista francese, dopo essere sembrato in spolvero nelle prime uscite stagionali, è stato costretto a fermarsi a causa della positività al test antidoping svolto dopo la prima sfida di campionato contro l’Udinese.
Nella giornata di ieri, l’ex Red Devils ha svolto le controanalisi. In attesa dell’esito, che quasi sicuramente riconfermerà la positività, è spuntato uno scenario che ucciderebbe ogni speranza di vederlo in campo.
Caso Pogba, lo scenario sul suo futuro
Nella giornata di ieri al laboratorio dell’Acqua Cetosa di Roma, Pogba ha potuto svolgere le controanalisi richieste dopo la positività al testosterone comunicata dal Tribunale Nazionale Antidoping l’11 settembre. I risultati del test dovrebbero arrivare tra stasera e domani. Sono ore di apprensione, quindi, per il centrocampista francese. Qualora dovesse essere confermata la positività, rischia fino a 4 anni di stop. Pena che potrebbe essere dimezzata a uno o due anni, se il classe 1993 riuscisse a dimostrare che non abbia assunto la sostanza incriminata intenzionalmente.
Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, la pena scenderebbe da due anni – non intenzionalità dell’assunzione – a uno se Pogba racconterebbe gli elementi di fatto alla base della violazione in maniera accurata e veritiera al tribunale nazionale antidoping. Infatti, un primo passo in direzione di uno sconto della pena sarebbe consegnare l’integratore contenente il testosterone che il francese avrebbe assunto per errore in vacanza.