Bayern-Juventus, ci siamo. In palio i quarti di finale di Champions League, punti pesanti nel ranking Uefa e una risposta importante a un quesito che da tempo il calcio italiano si pone, quello riguardante il livello di competitività dei nostri club. Tra gli spettatori del match dell’Allianz Arena ce ne sarà uno particolare, che in carriera ha vestito entrambe le maglie, Luca Toni.
“In Germania è stata un’esperienza unica” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – “un confronto con un calcio che allora era molto avanti rispetto al nostro, una scommessa vinta. Nella Juventus, invece, è stata comunque un’avventura positiva, una tappa importante della mia carriera perché lì ho segnato il mio centesimo gol in A. L’allenatore di allora, Antonio Conte, fece delle scelte che accettai serenamente e me ne andai. Compagni più forti? Ribery e Pirlo. Frank è un fuoriclasse, ma anche un ragazzo fantastico che mi fa morire da ridere. Ci sentiamo ancora. Andrea invece bisognerebbe clonarlo: in allenamento mi faceva fare sempre gol”.
Due in particolare i momenti vissuti con i due club che rimarranno sempre nel cuore di Toni: “Con il Bayern la finale di Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund nell’aprile 2008: grazie a una mia doppietta vincemmo ai supplementari nello stadio dove avevo conquistato il Mondiale. In bianconero, invece, mi sono tolto lo sfizio di segnare il primo gol assoluto allo Juventus Stadium“.
Pronostico: “La Juventus sta tornando in Europa quella dei tempi dei Vialli e dei Ravanelli, una squadra “tostissima”, ordinata e arcigna. Attenzione a sottovalutare i bianconeri… Hanno le carte in regola per vincere e passare il turno. L’Allianz è un impianto che può fare la differenza anche se il calore è diverso rispetto a una struttura come lo “Juventus Stadium”. Per i bianconeri sarà dura, non c’è dubbio. Devono avere il coraggio di aggredire il Bayern, sfruttando l’intensità. Non dovranno aver paura di prendere gol sennò saranno guai. La Juventus sta portando avanti un progetto che le permetterà di stabilizzarsi presto tra i 4-5 club più importanti d’Europa”.
Sfida nella sfida anche quella tra Guardiola e Allegri: “Due grandi allenatori. Per loro parlano i curriculum. E’ evidente che i tedeschi ci accusino abbastanza per la nostra filosofia di gioco. Ogni partita tra una squadra tedesca e una italiana è una bella battaglia sportiva. Questione di tradizione. Per chi tifo? Per il bel gioco”.