La Juventus vince a Empoli grazie a Danilo e Chiesa. Niente da fare per Vlahovic che sbaglia il rigore e poi discute con Allegri
A Empoli i bianconeri tornano alla vittoria dopo il pareggio con il Bologna. Fondamentali le reti di Danilo e di Chiesa che si dimostrano i migliori in campo, al di là dei gol fatti, e conducono la Juve verso i 3 punti.
È nel primo tempo che si sblocca la partita: al 24esimo la Juventus passa in vantaggio con la rete del brasiliano e dopo un quarto d’ora ha la possibilità di archiviare la pratica con un rigore conquistato da Gatti.
Episodio che cambia la partita di Dusan Vlahovic. Il serbo, che aveva giocato bene fino ad allora aiutando la squadra a salire e contribuendo a ogni azione propositiva, va sul dischetto e con il sinistro battezza il centro della porta con un rasoterra.
Berisha non si fa incantare dal movimento del corpo dell’attaccante, intuisce la traiettoria e para bloccando la palla. Impossibile provare, quindi, la ribattuta. Un errore figlio di un atteggiamento insicuro e, allo stesso tempo, impaziente.
Il gesto visto da pochi tra Allegri e Vlahovic
A sollevare qualche dubbio in più il battibecco avvenuto poco prima del rigore tra Allegri e Vlahovic. Nel dare le sue solite indicazioni Allegri richiama anche il serbo e lo invita ad attaccare con più forza il pallone. Una richiesta evidente di maggiore convinzione e grinta che Dusan cerca di stemperare con un: “Tranquillo, mister, alla prossima segno”.
Parole che non placano l’allenatore che risponde seccato con un: “No, non sto tranquillo”. Un botta e risposta che ha agitato Vlahovic e che potrebbe aver contribuito forse al suo mancato rigore pochi minuti dopo.
Finisce il primo tempo e con esso i giocatori vanno negli spogliatoi. Al rientro in campo il serbo è particolarmente nervoso, atteggiamento registrato anche sul finire del primo tempo quando riceve un giallo per una sbracciata ai danni di Luperto.
Allegri intuisce lo stato d’animo dell’attaccante e per questo gli va vicino per provare a calmarlo. Poche parole ma convincenti per il ragazzo che ascolta il suo tecnico con interesse e devozione: “Devi stare calmo”.
Un consiglio che Vlahovic segue a pieno e riprende a giocare con maggiore serenità. Nessuna rete per lui, ma tanto aiuto per i compagni fino al cambio con Milik al 71esimo. Il raddoppio arriva proprio dai piedi del polacco dopo 10 minuti dal suo ingresso in campo grazie a un’intuizione dell’attaccante che anticipa il movimento dei difensori avversari e lancia Chiesa da metà campo tutto solo verso la porta fino alla rete.