La ‘sentenza’ riscrive il caso Bonucci-Juventus: “È mobbing”

Continua a far discutere la rumorosa frattura fra la Juventus e Bonucci. In una nuova dichiarazione si parla anche di mobbing

Con l’imminente chiusura di questa sessione di calciomercato, si è chiusa anche una delle vicende che ha più tenuto banco in questi mesi. Si tratta ovviamente della netta separazione a cui si è assistito nei mesi scorsi tra la Juventus e Leonardo Bonucci. Il difensore azzurro, dopo aver chiesto più volte alla Vecchia Signora di essere reintegrato in squadra e dopo aver tentennato parecchio sulla scelta della sua nuova squadra, ha finalmente ceduto alla corte dell’Union Berlino, trasferendosi così in Germania.

Nonostante la vicenda possa ormai dirsi conclusa, continuano ancora ad emergere nuove dichiarazioni dove viene analizzato il comportamento del club con il suo ormai ex giocatore. Come detto, infatti, in precedenza lo strappo che si è venuto a creare negli scorsi mesi è stato nettissimo, con la Juventus che ha chiuso le porte in faccia al classe ’87, mettendolo fuori rosa e non permettendogli neanche di prendere parte agli allenamenti con la prima squadra

La scelta dei bianconeri ha chiaramente fatto discutere e sono stati in molti a lamentarsi dell’atteggiamento della società. Tra le figure di rilievo che hanno detto la loro su questa complessa vicenda ora c’è anche Mattia Grassani, noto avvocato esperto di diritto sportivo, che non ha utilizzato mezzi termini.

Grassani attacca la Juventus: “Si è trattato di mobbing”

L’avvocato del club campione d’Italia è intervenuto ai microfoni di TVPlay e tra i temi al centro della sua analisi c’è stato anche quello che ha visto coinvolto Bonucci.

Grassani sul caso Bonucci
Mattia Grassani, avvocato del Napoli (ANSA) – spazioj.it

Per il legale il comportamento della Juventus è stato totalmente fuori luogo e a detta sua si è assistiti all’ennesimo caso di mobbing nel mondo del calcio e dello sport:

Il caso Bonucci è l’ennesima situazione dove c’è stato un deterioramento dei rapporti tra club e calciatore per dei motivi contrattuali. Nulla di nuovo sotto al sole. Il giocatore era diventato ingombrante per diversi motivi, ma ancora una volta si è assistiti ad un caso di mobbing dove non è stato permesso a Bonucci di allenarsi con la sua squadra.

Una vicenda complessa che nel corso del suo svolgimento ha visto il coinvolgimento dell’Associazione Italiana Calciatori con un duro comunicato che ha destato non poche polemiche. Ora il trasferimento all’Union Berlino di Bonucci ha chiuso il caso che non smette però di accendere le polemiche.

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