“Non succede da due anni”: Juve, tutta colpa di Allegri

Dopo l’esordio con vittoria contro l’Udinese, il pareggio allo Stadium contro il Bologna per la Juve di Allegri, ritenuto il responsabile

L’esaltante vittoria fuori casa contro l’Udinese nella partita inaugurale aveva gasato gli animi in casa Juve, soprattutto tra i tifosi. Ma nel calcio è risaputo, quanto sia facile cadere dalle nuvole, come avviene durante un giro alle montagne russe.

A distanza di sette giorni, dall’avvincente avvio di stagione, la prima in casa all’Allianz Stadium contro un avversario nobile contro il Bologna. Lo stesso Allegri, alla vigilia aveva cercato di tenere a freno le emozioni, avvisando della pericolosità dell’avversario.

Tant’è che il risultato finale è stato poi il pareggio, per giunta agguantato nel finale grazie alla rete di Dušan Vlahovic. Una partita che ha ricordato la Juve della passata stagione, spazzando in un batter d’occhio tutta quell’euforia creata nell’aria.

Ovviamente grandi polemiche, arbitro a parte, si sono abbattute su Massimiliano Allegri, ritenuto responsabile della mancata vittoria.

D’Agostino duro contro Allegri e sulla Juve

Intervistato ai Microfoni di TMW Radio l’ex centrocampista di Udinese e Siena, Gaetano D’Agostino, ha espresso la sua opinione circa la situazione bianconera.

D'agostino critica Allegri
La critica di D’Agostino ad Allegri (ANSA) – SpazioJ.it

Secondo l’attuale allenatore della Vibonese gran parte delle colpe sono da attribuire alla guida tecnica della panchina della Vecchia Signora. É Allegri, secondo D’Agostino, a dover incidere maggiormente, cercando di dare imprevedibilità e gioco, alla propria rosa. Una squadra invece che appare grigia, priva d’idee, senza alcun briciolo di spunti e novità.

Le parole di D’Agostino

La Juventus è da due anni che non gioca a calcio. A livello di imprevedibilità fatico a guardarla. Non credo che le cose cambieranno, anche perché Allegri è molto radicato sulle sue idee

Una delle più grandi doti dell’allenatore livornese è la capacità di seguire sempre la propria strada, spesso andando controcorrente, trovando la maggior parte delle volte una soluzione ad ogni problema. La passata stagione è stata a dir poco complicata per tutte le vicissitudini avvenute extra-campo.

Non certo una giustificazione, data la mancanza di un trofeo da quando è tornato a sedersi su quella panchina che gli ha regalato tante gioie nella sua prima avventura. Per questo la nuova dirigenza ha deciso di rinnovargli la fiducia, nonostante gli scarsi risultati.

Un termine non casuale, considerata l’importanza che hanno in questo sport e per lo stesso tecnico. Risultati però non ci sono stati dal suo ritorno e quest’anno ha l’obbligo di riportare la squadra alla vittoria. Soprattutto considerata la mancanza degli impegni settimanali vista l’esclusione delle coppe.

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