Juventus-Bologna, Di Bello sotto accusa: frase shock negli spogliatoi

Emergono altre dichiarazioni rilasciate dall’arbitro Di Bello sull’episodio del mancato rigore durante Juventus-Bologna.

Non si placano le polemiche che si sono strette attorno alla seconda giornata di campionato, più precisamente riguardo la partita che ha visto sfidarsi Juventus e Bologna: al centro di esse un episodio in area di rigore bianconera.

Al 71esimo minuto di gioco, infatti, il Bologna con un vantaggio di 1-0 ha continuato a spingere in attacco creando diverse occasioni da gol. In una di queste Zirkzee dal fondo ha provato a servire Ndoye che è stato fermato dal neoentrato Iling Jr. franato sull’avversario.

Nessun dischetto indicato, Di Bello in campo e Fourneau al Var non segnalano alcun rigore. La partita prosegue e termina in parità con la rete di Vlahovic che risponde a Ferguson. Le polemiche, però, non tardano a fine partita con i dirigenti rossoblù che hanno chiesto spiegazioni all’arbitro.

La frase shock dell’arbitro Di Bello negli spogliatoi

Nell’odierna edizione de Il Corriere dello Sport emergono nuovi dialoghi avvenuti tra le parti che lasciano più di qualche dubbio sulla natura della decisione arbitrale, creando ancora più confusione.

Juventus-Bologna, Di Bello sotto accusa
Juventus-Bologna, Di Bello sotto accusa: frase shock negli spogliatoi

Alla domanda: “Perché non hai dato rigore?”; il direttore sportivo avrebbe risposto: “Perché non ho dato quello su Chiesa”. Incalzato, da Di Vaio e da altri dirigenti Di Bello avrebbe poi proseguito dicendo infastidito: “Ma lei che ci fa qui? Se ne deve andare, se ne deve andare”.  L’episodio a cui Di Bello si riferisce è lo scontro di gioco avvenuto a inizio partita tra Chiesa e Lucumì.

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