Inchiesta Prisma, la Procura riapre il caso: ora la Juve rischia sul serio!

Non sembra davvero esserci pace in casa bianconera . A quanto pare una nuova tempesta giudiziaria sembra stia per abbattersi sulla Juventus. E al centro ci sono di nuovo le plusvalenze.

I nuovi elementi probatori sono emersi dall’attenta lettura delle 14mila pagine dell’inchiesta della Procura di Torino, studiate nel dettaglio da un vero e proprio pool.

Se Tribunale federale e Corte federale d’Appello avevano contestato al Procuratore Federale, Chiné, “l’impossibilità di avere un metodo certo per definire il valore reale di un giocatore”, alla luce delle nuove prove quest’elemento diventa per la Procura marginale.

Inchiesta Prisma, le prove del Procuratore Federale

Nelle 106 pagine di impugnazione, Chiné porta elementi nuovi come intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali, comunicazioni informatiche e documenti scritti a mano che «dimostrano l’esistenza di un sistema, di una organizzazione, di una programmazione di budget di compravendita di calciatori effettuate non per motivi tecnici ma per ragioni esclusivamente collegate all’esigenza di conseguire, mediante artifizi, determinate risultanze economico-finanziarie».

Paratici Cherubini Intercettazioni

Caso Juve, la risposta dei bianconeri

Dal “Libro nero” di Paratici alle intercettazioni di Cherubini, Agnelli e persino Allegri, sono tanti gli elementi nuovi che la Procura federale non avrebbe potuto acquisire prima. Tuttavia da Torino rispondono che: Dimostreremo tutta la nostra correttezza

Adesso La Corte federale d’Appello ha ora fino a 30 giorni per convocare l’udienza. Si partirà con la Procura che, dopo aver esposto i motivi dell’impugnazione, procederà a chiedere le pene. Il rischio più alto? La retrocessione in Serie B.

Gestione cookie