Caso stipendi, la Giustizia Sportiva non molla: cosa rischia la Juve

Dopo la notizia delle dimissioni del Presidente Andrea Agnelli e di tutto il CDA, fatto che ha creato già di per sé una situazione allarmante, adesso sembra che i problemi per i bianconeri possano non essere finiti.

In seguito alla chiusura delle indagini dell’inchiesta Prisma, la Procura federale ha richiesto gli atti. Bisogna analizzarli ed è questo che farà il procuratore capo Giuseppe Chiné.

L’obiettivo, stando a quanto si legge su La Gazzetta dello Sport, è quello di capire se ci sono gli estremi per la “procedura per revocazione” della sentenza che in Corte federale d’Appello aveva assolto gli 11 club e i 59 dirigenti sotto accusa per il caso plusvalenze.

Giustizia sportiva, la Juve rischia: ammenda o punti di penalizzazione

Getty Images, Agnelli, Arrivabene, Nedved, Juve

Il rischio per la Juve, in riferimento al “caso stipendi”, è alto. Le sanzioni sulle violazioni in materia gestionale sono regolate dall’articolo 31. Se “la falsificazione dei documenti contabili” ha consentito di ottenere l’iscrizione al campionato, la sanzione sarà molto più pesante.

Al comma 2 dell’articolo 31 si legge che “le sanzioni vanno da penalizzazione di 1 o più punti a retrocessione all’ultimo posto del campionato di competenza e il passaggio alla categoria inferiore“.

Se la variazione non fosse stata determinante per l’iscrizione, le sanzioni (comma 1) si limiterebbero a multa salata e inibizione dei dirigenti, senza punti di penalizzazione come chiesto dal procuratore Chiné.

Da ricordare che le penalizzazioni di punti potrebbero arrivare per la sola questione stipendi e carte private. Al comma 3 dell’articolo 31 si legge: “La società che pattuisce coi tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da 1 a 3 volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di 1 o più punti“. Potrebbero essere coinvolti i giocatori, che rischiano una “squalifica di durata non inferiore a un mese“.

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