In occasione del convegno all’Allianz Stadium sulla Juventus Next Gen, ha parlato il presidente della FIGC Gabriele Gravina e non solo. Erano presenti anche il presidente Andrea Agnelli e sono intervenuti Alvaro Morata e Sami Khedira.
Juventus Next Gen, le parole di Gravina, Morata e Khedira
“La Juventus ha schierato 97 giocatori nella Next Gen. Bisogna accelerare un processo di rinnovamento. I calciatori under 21 in Serie A sono, però, l’1,9%. Un progetto legato alla valorizzazione dei giovani è quasi nullo: sia per l’Italia sia per il patrimonio delle squadre”.
“Il progetto delle seconde squadre era molto acerbo. Gli effetti positivi delle squadre che lo hanno fatto, però, sono stati tanti. La mia preoccupazione è legato sempre ai numeri: siamo passati dai 34000 minuti giocati dei nostri giovani, alla metà. Il minutaggio medio italiano in Champions di un giovane è 5 minuti mentre in Francia è di 5000 minuti. Poi se il Portogallo elimina l’Italia all’Europeo u21 non c’è da sorprendersi“.
“Si deve avere maggiore visione e fiducia sui giovani italiani: bisogna capire se nel 2018 le norme attuate per i giovani sono ancora buone o vanno riviste. Alcuni aspetti vanno rivisti: la tassa d’iscrizione è particolarmente elevata. Il modello tedesco, poi, è quello a noi più vicino dato che le squadre sono valorizzate dalla terza serie“.
Poi il commento di Morata: “Giocare in una seconda squadra è una fortuna grandissima. Quelli che non sono pronti per la prima squadra, hanno comunque un sacco di possibilità. Anch’io ero nella seconda squadra in Spagna e poi sono arrivato in Serie A e in Liga. Penso che il passo giusto per prepararsi ad arrivare in prima squadra, sia giocare nella seconda. È stato un grandissimo passo della mia carriera ed è stato fondamentale”.
Khedira: “Per la mia esperienza allo Stoccarda è stato molto importante la seconda squadra. Il calcio giovanile è molto diverso dalla prima squadra. Credo che la seconda squadra dovrebbe avere, però, più visibilità”.