Siamo nel vivo della stagione, nel mezzo di un netto crocevia tra qualcosa di molto buono e qualcosa di sublime. La rincorsa scudetto, costruita su un filone di quindici successi consecutivi, è già considerevole ma, seppur molto difficile da realizzare, necessaria per riequilibrare il bilancio tra aspettative e realtà, dopo un inizio thriller di campionato.
Le energie nelle ultime tre settimane, complice gli infortuni, sono calate notevolmente. Dal turno infrasettimanale col Genoa in poi, la squadra ha faticato a segnare, far gioco ed imporsi sull’avversario; uno a zero col Genoa, così come col Napoli e pareggio a reti bianche col Bologna. Solo col Frosinone si è visto un successo più netto, con Dybala a sigillare la partita sul 2-0 nel finale.
Personale ridotto e poche energie: un pessimo modo per arrivare al Bayern. Allegri per l’occasione rimaneggia la squadra reinventandola con un 4-4-2, ma Muller e Robben hanno fatto capire subito come la coperta fosse corta; a quel punto, in fondo al vaso di Pandora, ecco spuntare la speranza. La voglia, la cattiveria, l’istinto di sopravvivenza e il coraggio guidano i ragazzi ad un pareggio clamoroso, rocambolesco, che obbliga a non fare calcoli per il ritorno e giocarsela con tutto l’istinto che si ha.
L’emotività dovrà spingere il gruppo di Allegri ad ogni passo che conduce al ritorno coi tedeschi, iniziando già con l’Inter, riposata e concentrata unicamente sul derby d’Italia. Se è vero che il Bayern ha tolto tante energie, è altrettanto vero che il 2-2 ha caricato le pile emotive e nervose della squadra, trasformandola in un gruppo di selvaggi affamati.
Avanti così, di nervi, cuore.