Domani alle ore 18:00, allo Stadio Olimpico di Torino, andrà in scena il derby tra Toro e Juventus. Le due compagini sono separate in classifica solamente da 2 punti (13 per i bianconeri e 11 per i granata).
Alla vigilia della gara valevole per la decima giornata del campionato di Serie A, il tecnico della Vecchia Signora, Massimiliano Allegri, è intervenuto in conferenza stampa per presentare l’incontro.
Queste le parole di Allegri in vista di Torino-Juventus:
“Domani è il derby una partita molto sentita da tutti, il Torino è una squadra che aggredisce e sarà dura, dovremo stare attenti. Il ritiro non è una punizione, è un’occasione per parlare e per stare insieme, può fare bene al gruppo. La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro, conosciamo il momento e dobbiamo uscire dalla situazione facendo risultato”.
Sugli obiettivi:
“Gli obiettivi sono sempre gli stessi, è normale che siamo in ritardo in campionato. Abbiamo sbagliato la settimana tra Monza e Salernitana, abbiamo tutto il tempo per recuperare mancano 28 partite. Alla Champions penseremo dalla gara dopo l’Empoli. A seconda della partita e dei giocatori che hanno giocato più o meno c’è bisogno di far rifiatare mentalmente e fisicamente. La stracittadina di domani sarà complicata, ma dobbiamo fare il risultato”.
Il messaggio all’ambiente:
“Il presidente ha dato la carica ad ambiente e squadra, dobbiamo ricompattarci più che mai tutti quanti: società, allenatore, squadra e tifosi. In questo momento il gruppo è compatto, nessuno ci può regalare niente, indipendente da domani la situazione non sarà risolta dobbiamo fare un passo alla volta”.
Sulla squadra:
“La squadra ha lavorato bene due giorni, oggi faremo l’ultima rifinitura. In questo momento più che vedere i dati dobbiamo fare una gara ordinata con cattiveria agonistica. Non so chi farà giocare Juric, ma hanno giocatori di gamba e tecnicamente validi. L’approccio ad Haifa è stato brutto, domani non possiamo permettercelo“.
Sulla formazione:
“Kean ha avuto un problema prima della Champions, domani ne sceglierò due tra Vlahovic, Milik e lo stesso Kean. Non è detto che Paredes non giochi, ma il problema non è il singolo. Quando facciamo la fase offensiva chi non partecipa deve dare un occhio a quella difensiva”.