Nella sala conferenze dell’Allianz Stadium la Juventus Women presenta i nuovi acquisti Lineth Beerensteyn, Sara Bjork Gunnarsdottir. Insieme a loro anche Stefano Braghin.
BRAGHIN
“Iniziamo la stagione più complicata delle sei che abbiamo affrontato fino a oggi, soprattutto perchè ripetersi è molto difficile, lo stiamo facendo da cinque anni ed è quasi scontato ma è sempre più complicato. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Confermarsi e vincere è difficile, la vittoria ti seduce e ti porta a pensare che sia facile e sufficiente quello che hai fatto, la sconfitta porta ad un’autocritica. È più facile migliorare dopo una sconfitta, ed è il grande rischio che abbiamo. Quello che fa la differenza tra una squadra forte e una vincente sono le relazioni tra i componenti. Tanti sono forti ma vince chi crea le migliori relazioni.
Ogni volta va ricostruita in modo artigianale e preciso mettendo insieme le quaranta o cinquanta persone, dai centravanti a chi ci aiuta. Dobbiamo relazionarci per vincere ed è complicatissimo. Come dice sempre Andrea Agnelli la prossima vittoria è quella più bella e la nostra missione è ripeterci nonostante le difficoltà. Siamo reduci da un’estate non semplicissima per gli impegni sportivi. Quasi tutte le nostre ragazze non si sono fermate, le ragazze dell’Italia sono reduci da molte gare. Questi giorni di ritiro sono gli stessi fatti per il mondiale ma il calcio era meno denso, c’erano 30 partite anziché 45.
Troviamo poche possibilità di preparare la stagione, si sono inventati un altro tipo di preparazione, stanno facendo un ottimo lavoro, abbiamo un po’ di morale da rigenerare soprattutto per le italiane. La concorrenza è cresciuta e migliorata, tutti hanno investito. Sarà una stagione complicata ma entusiasmante perché se c’è competizione tutto è più divertente.
Non amo partecipare al gioco dei favoriti, ad agosto vincono quasi tutti ma a maggio esulta solo uno, noi lavoriamo sperando e facendo del nostro meglio. A livello europeo l’obiettivo è confermarci nei gironi, una vetrina molto importante, sia dal punto di vista sportivo che commerciale e di visibilità e credibilità. Non è così scontato, si devono giocare quattro partite per arrivarci.
Vogliamo migliorare il ranking europeo che ci ha visto passare dal 33esimo posto al 17esimo. Vogliamo ancora migliorare, al termine del 2024 voglio arrivare nelle prime otto. Lavoreremo in questa direzione, l’Europa non deve illudere. Abbiamo raggiunto i quarti ma non è semplice, per poter dire di valere quella posizione dobbiamo raggiungerli due o tre volte”.
Sul mercato:
“Sul mercato siamo intervenuti in tutti i settori. In attacco abbiamo messo due giocatrici posizionali e meno statiche funzionali a l gioco di Montemurro, giocatrici offensive duttili come Sofia Cantore che torna dall’Erasmus di tre anni. Lineth Beerensteyn viene da un grandissimo club come il Bayern ed ha voluto la Juventus dal giorno uno. Una giocatrice che ci porta qualità e doti funzionali al nostro gioco, o voglia di essere alla Juventus ed esperienza internazionale. Con i loro arrivi abbiamo costruito delle buone scelte per l’allenatore, Staskova aveva caratteristiche diverse e l’esigenza di un’esperienza diversa, le facciamo i migliori auguri.
Abbiamo inserito a centrocampo una giocatrice tra le migliori del mondo nel suo ruolo per storia, esperienza e trofei. Sara non trova casa perchè non ci stanno tutte le coppe (ride ndr). Avevamo bisogno di esperienza, fisicità e qualità tecniche, sono tre cose che Gunnarsdottir ha nel suo bagaglio. Penso sia un grande esempio di calciatrice e sportiva per il settore giovanile. In difesa pensavamo di non intervenire, come sapete oltre a Cecilia Sara Gama ha avuto un infortunio nella preparazione agli Europei ed è rientrata con questo infortunio.
Stiamo valutando alcuni profili molto giovani che stavamo monitorando per la prossima stagione e non è escluso che si anticipi il suo arrivo già nelle prossime settimane. Vedremo se anticipare l’operazione. Abbiamo tre ragazze del settore giovanile: Arcangeli, Pfattern e Schatzer, il movimento cresce con calciatrici brave e formate. Ci servono calciatrici italiane forti e l’europeo l’ha confermato. Un lavoro lungo sui vivai, le calciatrici se sono brave giocano senza regolamenti che limitino le straniere. Il bilancio ad oggi è questo, mancano giorni chiaramente. Il progetto dal punto di vista delle entrate si può definire concluso”.
GUNNARSDOTTIR
“Sono molto contenta di essere qui. Sono arrivata circa una settimana fa e devo dire che il club, gli allenamenti e le compagne mi hanno fatto un’impressione ottima. Penso che la crescita della Juventus Women dall’estero è stata veramente enorme, si è vista una parabola ascendente che riflette la realtà che ho potuto vedere e toccare per mano in questi giorni, hanno investito con intelligenza e questo mi ha spinto a scegliere la squadra.
Non manca moltissimo alla Juve per ridurre il gap, non c’è un divario enorme con i top club in Europa. Con il Lione ci siamo già scontrate e abbiamo perso proprio qui, quindi non manca molto. Si vede dagli investimenti fatti che il club e la squadra vogliono crescere, c’è fame e voglia di migliorare, sicuramente non manca molto ad arrivare in cima.
Non c’è solo un aspetto semplice da gestire essendo mamma e calciatrice. Non è semplice, bisogna essere super organizzate, pianificare tutto, non rimane molto tempo per sé stesse. Allenamento prima era il 100% ora devo darlo anche in casa. È bello, mi piace e sono contenta.
Spero di essere un leader e un modello. Ho giocato in diversi paesi, con squadre forti e vincenti. La mia carriera è stata lunga ma non penso sia in fase discendente, sono qua per continuare a vincere ed aiutare la squadra a farlo.
L’Europeo, ci siamo qualificate molte volte negli anni. Sicuramente il nostro risultato migliore è stato raggiungere i quarti. Penso sia stato quello, mi sembra tantissimo giocare contro la Svezia. Il nostro risultato migliore, il momento più memorabile è stata la prima qualificazione, avevo diciotto anni. Ora la nostra nazionale è molto migliorata. Sappiamo che tutti stanno crescendo, è stato difficile e non siamo riuscite a dare il massimo perchè dovevamo vincere almeno tre partite importanti ma cercheremo di fare meglio in futuro.
Sono qui da poco, non mi sono confrontata con altre colleghe. Ho parlato con le mie compagne ed ho trovato un ambiente molto piacevole. Sono molto orgogliosa di essere esempio e modello per le giovani ragazze e giocatrici. Dimostrare che è possibile essere mamma e calciatrice, non è semplice, non volevo lasciare la mia carriera e volevo dimostrare che è possibile essere entrambe. Spero di essere un esempio”.
BEERENSTEYN
“Ho scelto la Juventus perché ho giocato per cinque anni al Bayern e volevo nuove sfide, l’Italia mi è piaciuta per la crescita dei club femminili. Per questo ho scelto la Juve. Oggi sono stata a Vinovo per la prima volta, è stato bello vedere tutte per la prima volta, anche ieri è stata una bella giornata, è tutto nuovo. Mi è piaciuta l’atmosfera, questo è solo l’inizio vediamo cosa succede poi. È una bella domanda cosa penso del campionato italiano, non ho un’idea precisa. Ho visto la Juve in Champions. Il calcio è di alto livello, mi è piaciuto molto. Il calcio italiano per me è una sorpresa e mi farò un’idea nelle prossime settimane.
La Nazionale italiana ha dimostrato che c’è stata una grande crescita, ci hanno dato del filo da torcere, mi ha sorpreso perchè erano veramente forti e correvano. Non ce lo aspettavamo, questo mostra che c’è stata una grande crescita in modo positivo. Nel 2017 in Olanda abbiamo giocato l’Europeo, abbiamo vinto e non ce la aspettavamo, abbiamo dato tutto, ci siamo sentite supportate, avevo 19/20 anni ero giovanissima e vedevo un sogno realizzarsi quindi è stato fantastico, me lo ricordo ogni volta che gioco.
Posso giocare in ogni posizione d’attacco, destra o sinistra, non ho una posizione preferita, gioco ovunque. Mi piace in realtà stare davanti ma deciderà il mister dove starò bene. Posso giocare sia di destra che di sinistro e penso di poter partecipare e aiutare la mia squadra già nelle prime partite. All’esordio in Champions League del 18 non ho ancora pensato perchè è troppo presto ma avrò modo di realizzare.
Ho passato bei momenti in cinque stagioni al Bayern, negli ultimi due anni in particolare sono cresciuta molto. Obiettivi alla Juventus? Segnare, fare molti assist e se vinciamo dei trofei sarei molto felice, sono qui anche per questo.
È la prima volta che vengo a Torino, non ci ero mai stata, non conosco la città. Fino ad ora è molto bella, mi piace ciò che ho visto e spero di scoprirla”.
Miriana Cardinale