Gioventù o esperienza? Cosa serve davvero a questa Juventus? Il benservito dato a diversi giocatori sta facendo presagire una mini rivoluzione estiva dei bianconeri, che dopo una stagione a secco a livello di titoli vogliono tornare subito protagonisti in Italia, ma anche in Europa.
Subito. Un avverbio che pare la dirigenza abbia preso alla lettera. I nomi di Pogba, Di Maria e Perisic vanno infatti in questa direzione. Perché sebbene sia giusto costruire e ripartire dai giovani, lo è anche affiancarli a chi ha già dimostrato di saper vincere da protagonista.
I nomi sopracitati vanno di pari passo con quella che parrebbe essere l’idea di Allegri: evitare equivoci tattici e puntare su un modulo standard, il 4-3-3, che possa anche esaltare le caratteristiche di Vlahovic. L’addio di Paulo Dybala, oltre alle motivazioni economiche, può anche essere spiegato dall’anarchia tattica di cui la Joya è sempre stato prigioniero nel corso degli anni a Torino.
Con il ritorno di Federico Chiesa a pieno regime è presumibile che l’altra fascia possa essere affidata a un giocatore di esperienza, che possa anche fare da chioccia a ragazzi come Soulè e Akè – per citarne alcuni – forse già pronti per un passaggio in pianta stabile in prima squadra.
Avere calciatori esperti in rosa non necessariamente preclude ai giovani la possibilità di mettersi in mostra e di crescere. Ed è per questo motivo che gli acquisti (a parametro zero) di calciatori del calibro di Pogba e Di Maria potranno essere di vitale importanza, se sfruttati al meglio.
Poi la palla passerà ad Allegri, alla gestione che ne dovrà fare e a un gioco che dovrà forzatamente imporre per dare alla Juventus l’impronta che è mancata in questa stagione.
Non resta che aspettare allora, perché dopo il punto più basso dell’ultimo decennio, la Juventus ha voglia di tornare grande con chi, di grande, ha già una carriera alle spalle.
Michele Lettieri