Le parole dell’uomo simbolo bianconero al The Times.
Le parole
Giorgio Chiellini ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano britannico The Times in cui ha toccato diversi temi: dalla Juve, al ritiro passando per Champions League e Mbappé. Queste le sue parole:
“Il club ci ha detto che vuole vincere e che dopo il mercato invernale non ci sono più scuse. La Champions? Io non l’ho mai vinta e alla Juve manca dal 1996. Quest’anno possiamo provarci“.
Finale di Euro 2020
“Gli inglesi avevano più pressione rispetto a noi e questa a volte dà energie, altre è un ostacolo e noi abbiamo sentito la loro tensione. Nonostante lo svantaggio a fine primo tempo eravamo tranquilli.
Eravamo sicuri che se avessimo tenuto palla prima o poi avremmo segnato. Tenere la calma è stata la cosa più importante per noi e poi siamo stati fortunati ai rigori. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per quella partita“.
Gli avversari
“Quando ero più giovane avevo un temperamento più caldo e avevo bisogno di un nemico, non di un buon rapporto con gli avversari. Adesso invece con loro mi piace condividere i momenti del match, mi piace scherzarci insieme.
Non son più aggressivo, adesso non sono nemici, ma amici che giocano contro di me. Inoltre ho capito che non disperdendo energie per la foga resto più lucido e concentrato. E così son migliorato“.
Mbappé e Pogba
“Ho giocato contro Mbappé nel 2017 per la prima volta, anche se era appena diciottenne si capiva che era un talento incredibile. Non posso immaginare come sarà in futuro, ma mi piace molto la sua mentalità.
Pogba è il LeBron James del calcio. Quando lo vidi allenarsi per la prima volta pensai che non fosse umano. Arrivava dal Manchester United e mi aspettavo un ottimo giocatore, ma non pensavo fosse un top player e invece lo era. Mi dispiace che ora non riesca a mostrare tutte le sue qualità“.
“Ritiro? Chiamerò Ibra“
Giorgio Chiellini ha chiosato infine su un suo eventuale ritiro e ha detto: “Forse dovrei chiamare Zlatan e decidere con lui. Potremmo fare un video per Sky dove ci diciamo: ‘Cosa vuoi fare?’, ‘No, tu cosa vuoi fare?’, “Okay, possiamo decidere insieme’ “.