La sblocca Zaza. Che torna da una squalifica ingenua, e da uomo più maturo si fa carico della storia. La Juve torna in vetta: non accadeva dall’ultima giornata dello scorso campionato. Una vita fa, nel frattempo condita da quindici perle che profumano di vittoria, di destino, di sorrisi. La sblocca Zaza. Che torna e si candida a protagonista indiscusso. Che abbraccia la sorte, e pure un po’ Morata. Che chiude i conti con tante voci, allargando gli orizzonti di questa squadra.
Ecco le pagelle.
BUFFON 6 – Una parata su Albiol, pazzesca. Vale quel che vale, cioè niente. Ma vale soprattutto per ribadire la forza, la grinta, il carisma.
LICHTSTEINER 5.5 – Poca spinta, tanta – ma davvero tanta – attenzione. Insigne gli scivola via un paio di volte, e un po’ lì in avanti potrebbe aiutare. Insomma: alti, bassi e poca roba.
BONUCCI 7 – Dicasi malasorte. O anche sfortuna, e pure sfiga. La sostanza non cambia: Leo si è fatto male, speriamo non sul serio. Prima di uscire, un intervento clamoroso ad evitare il vantaggio napoletano. Eroe, di un mondo solo.
RUGANI 6 – Prova del nove, e la notte è di quelle dure. Con Barzagli al suo fianco, mai avere paura però.
BARZAGLI 8 – Metti l’attaccante più forte del campionato, poi aggiungici in marcatura il difensore più incredibile di tutta la Serie A. Dicono vinca sempre la difesa, in ogni caso. Dicono bene.
EVRA 6 – Hysaj parte bene, finisce malissimo. Merito di Pat: cuore, sostanza ed infinito lavoro tattico. Bene lì a dar manforte, superbo nelle diagonali. Son le sue serate.
CUADRADO 6.5 – È l’uomo in più, spesso meraviglioso, talvolta troppo giocherellone. Va di spinte e di sorpassi: certe volte però ragionare servirebbe. Almeno un po’ di più.
MARCHISIO 6.5 – Quanto conta l’intelligenza nel calcio. Fondamentale, in queste notti. Non butta un pallone, sporca sempre le traiettorie. Occorrerebbe qualcosina in più in fase d’impostazione: fosse arrivato anche quello, sarebbe stato praticamente perfetto.
KHEDIRA 6 – Sarebbe dovuto tornare tra una settimana, invece è lì che corre. Anche più di tanti. Solito lavoro sporco, ma senza esagerare: andava dosato, si è saputo regolare
POGBA 6.5 – Prima serio, poi serioso. Quando vuol essere un giocatore normale, diventa un calciatore meraviglioso. Viceversa, assume caratteristiche decisamente irritanti. La prima versione – e non impressione – è quella che conta: gli dà una mano l’atmosfera, fa la differenza il suo talento.
DYBALA 5.5 – Qualche sprizzo c’è, però la gabbia di Sarri gli si appiccica addosso e non lo molla. Quando si libera, dà l’impressione di poter fare tutto. Ma tutto, tutto. Un’unica occasione: sprecata malamente. Peccato.
ALEX SANDRO s.v. – Prende l’ascensore, dando il la al gol di Zaza. Avercene, di riserve così.
MORATA 5.5 – Corsa e sbuffate. Non il massimo in termini d’atteggiamento, però la partita va così. Dovrebbe adattarsi, potrebbe osare. Non fa nulla di tutto questo. Anzi: fa pure meno.
ZAZA 7.5 – Entra e dà brio. Poi decide di girarsi, di tenere botta e d’inventarsi un sinistro. Featuring Albiol, certo. Ma l’assolo è tutto suo. Ed è meraviglioso.
ALLEGRI 6.5 – Meglio due feriti che un morto, e va bene. È che soprattutto dal punto di vista del tecnico, questa Juve non ha peccato in nulla. Chiusa quando doveva, sempre compatta ed ordinata. Max è soddisfatto. Ma una cena, a quel ragazzaccio venuto da Sassuolo, gliel’offrirà molto volentieri.
Cristiano Corbo