Non sono mai banali le dichiarazioni di Aurelio DeLaurentiis, presidente del Napoli. E non lo sono nemmeno questa volta: nell’intervista rilasciata a La Stampa in edicola oggi non mancano le frasi forti, alla vigilia di Juventus-Napoli, sfida ad alta quota tra la prima e la seconda della classifica. “Mancano ancora 13 giornate”, dice il presidente, “quindi a Torino non si deciderà il campionato”. De Laurentiis si gode però il momento del suo Napoli: “Qualcosa che non si provava dai tempi di Maradona. Mi sento come uno che ha fatto elementari, media, liceo e università in un lampo, ricordo ancora i tempi della Serie C”. La sfida scudetto è un faccia a faccia con la Juve: “Una società straordinaria: riuscire a batterla, non domani ma sull’intero campionato, per noi sarebbe un fatto storico”.
Come Sarri, anche De Laurentiis torna sulla questione del fatturato: “Stiamo lottando per il titolo, significa che almeno in Italia si può essere competitivi al di là dei bilanci. Ma sarebbe anche ora di cambiare le leggi che governano il calcio se vogliamo metterci al passo con l’Europa: non c’è un progetto, non c’è una vision”. E questa rivoluzione, con chi vorrebbe farla? “Agnelli è preparato e ha tutto l’interesse a migliorare le sorti del calcio, con i Della Valle c’è molta sintonia, Cairo sa fare l’impresa”. Infine, tornando sulla sfida di domani: “Non peserà che i nostri non sono abituati a certe sfide. Dybala? Spero non giochi. Sarà una partita molto tattica all’inizio, poi potrebbe diventare uno spettacolo pazzesco. Un po’ come un film storico, come il Gladiatore“.