Juve-Genoa, l’analisi della difesa: prestazione opaca. Barzagli l’unico a salvarsi

La Juventus di Conte è soltanto un lontano ricordo. Con la vittoria di ieri sera contro il Genoa, la formazione bianconera tiene il passo del Napoli e agguanta la 13esima vittoria di fila battendo il record di 12 vittorie consecutive. Se da una parte i numeri sorridono alla Juve, dall’altra Allegri non può fare lo stesso visto la prestazione opaca offerta dai suoi ragazzi. Tra le poche note positive, c’è ancora una volta la porta tenuta inviolata: sono 11 le partite senza subire gol.

BUFFON – Normale amministrazione per il numero uno bianconero che si sporca i guantoni soltanto ad inizio ripresa su un tiro dalla distanza di Cerci. Per il resto della partita, Buffon non è mai stato impegnato. Spettatore non pagante.

BONUCCI – Rispetto alla trasferta contro il Chievo, il regista basso di Allegri è andato in affanno dovendo contrastare un giocatore dalla stazza pesante come quella di Pavoletti. Spesso impreciso, a volte fuori posizione, forza la giocata cercando di impostare il gioco dalla difesa vista anche la marcatura a uomo su Marchisio. Magra consolazione, quella di aver effettuato più passaggi di tutti (71). Al 39′ si becca un giallo che lo porta in diffida rischiando di saltare il match contro il Napoli. Spento.

CACERES – Sceso in campo per sopperire all’infortunio di Chiellini, regge male le avanzate sulla destra di Ntcham nel primo tempo. Nella ripresa si sveglia e riscatta un primo tempo scialbo ma nel complesso, la prova del difensore uruguaiano non è sufficiente. Lascia il terreno di gioco al 63′ per infortunio che con molta probabilità lo porterà a terminare la stagione anzitempo. Sfortunato.

BARZAGLI – The Wall, the rock: il muro, la roccia. Nonostante le 34 primavere sul groppone (a maggio 35), Andrea è l’unico dei tre difensori a salvarsi. Insuperabile e impenetrabile, esce sempre a testa alta e palla al piede dalle situazioni più complicate. Che giochi a destra o sinistra poco importa: Barzagli c’è, si vede e si fa sentire. Umano?!

Dopo una cavalcata olimpica che dura dal 31 ottobre, un calo fisico ci può stare. Ieri sera allo Stadium c’è stato e in vista della partita-scudetto contro il Napoli del 13 febbraio, c’è da preoccuparsi. Preoccupazione derivata anche dai molteplici infortuni che stanno affliggendo la Juve da inizio stagione. Ora la testa va alla trasferta di Frosinone: sulla carta partita facile, ma guai a sottovalutare l’avversario. Ricordate l’andata?

Michele Ranieri

Gestione cookie