Paulo Dybala è tecnica. Paulo Dybala è estro. Paulo Dybala è classe. Paulo Dybala è il giocatore che ha fatto innamorare mezza Europa con quella partita sontuosa contro il Barcellona. Paulo Dybala è il calciatore che più di tutti ha deluso a Cardiff. Paulo Dybala è così, prendere o lasciare. Perché Paulo Dybala è semplicemente Paulo Dybala.
LA DECISIONE
Dybala non ha avuto una grandissima stagione. Probabilmente si può dire che la sua stagione è stata tale solo a metà: un inizio graduale dopo l’infortunio con il Lione e a dicembre la ricaduta che lo ha portato fuori dal campo per più di due mesi. Il ritorno sul rettangolo di gioco che è coinciso con il gol contro il Napoli ha fatto capire quanto la sua assenza ha pesato nell’annata della Juventus.
La società è sempre stata con lui, anche nei momenti peggiori. Dopo la partenza di Pogba gli ha affidato la maglia numero 10, che lui ha saputo onorare al meglio. Il vero problema è quel contratto che ancora non vuole rinnovare a causa di una richiesta troppo superiore al suo attuale valore.
Oggettivamente il Dybala di oggi non può pretendere una cifra superiore a quella di De Ligt e il motivo è semplice: l’olandese è insostituibile e tra i migliori al mondo, per la Joya non si può dire lo stesso. L’annata tribolata ha poi fatto il resto e il suo rinnovo è ad oggi molto dubbio.
Di stamattina è però la notizia che l’argentino avrebbe deciso di rimanere in bianconero la prossima estate, non togliendo però le castagne dal fuoco a Paratici (o al suo successore). Con un contratto in scadenza nel giugno 2022 la decisione può essere un boomerang per entrambe le parti.
IL PROBLEMA DI ENTRAMBI
La Juventus si trova tra le mani un giocatore di gran classe, importante per la squadra e forte abbastanza da spaccare le partite. Dybala quindi non potrà vivere una stagione da separato in casa e dovrà giocare. Nel corso della prossima annata non ci saranno pertanto vie di mezzo.
A questo punto è facile capire che l’argentino potrà usare le sue prestazioni come strumento di pressione, in un modo o nell’altro. Questo potrebbe però diventare un vero problema per entrambe le parti in causa, al netto di qualsiasi evento aleatorio potrà verificarsi.
Se Dybala sarà tra i migliori ci sarà la fila per acquistarlo a costo zero. La Juventus dovrebbe quindi fare un grande sforzo per trattenerlo, ma le casse del club sono praticamente vuote (e la paura di rimanere senza Champions League è tanta). Questo potrebbe paralizzare i bianconeri che avranno un grave dilemma da risolvere.
Se invece Dybala ripeterà un’annata anonima la situazione si capovolgerebbe. La società potrebbe restare sulle sue posizioni e alla fine l’argentino potrebbe trovarsi nella condizione di non avere nessun altro club disposto ad accontentarlo. A quel punto però il problema sarebbe quello di recuperarlo mentalmente, e con lui (si sa) la cosa è abbastanza complicata.
LA SOLUZIONE
Senza voler cercare di prevedere il futuro, la situazione appare abbastanza delineata. La scelta di Dybala di non rinnovare e di rimandare all’anno prossimo qualsiasi discussione potrebbe veramente essere un grave errore per entrambe le parti.
Esiste però una soluzione, che come spesso accade può essere vista come una via di mezzo. Esige però un passo in avanti da parte del calciatore che sembra non esserci stato fino a questo momento. Dybala e la Juventus potrebbero trovarsi a metà strada con un rinnovo breve (poniamo caso, fino al 2024) a cifre più alte dei 7.5 milioni che prende ora ma molto inferiori ai 15 milioni che (si dice) abbia chiesto.
In questo modo sia la società che il calciatore potrebbero tranquillamente pianificare il futuro: la Juventus non lo perderebbe sicuramente a costo zero, Dybala avrebbe tutto il tempo per rilanciarsi e chiedere un altro aumento di contratto.
La storia d’amore tra le due parti potrebbe anche non continuare, come ovvio e normale nella vita professionale e lavorativa di qualsiasi dipendente, ma ciò che c’è stato non merita il trauma di un addio a zero improvviso e imponderabile che potrebbe vedere Dybala (chi lo sa?) con un’altra maglia, magari quella nerazzurra il cui mercato (per adesso) è deciso dal suo grande estimatore Beppe Marotta.
E francamente né la Juventus né Dybala si meritano un finale del genere.