Quello conquistato da Mario Mandzukic e realizzato da Paulo Dybala a Udine è stato il rigore numero 500 concesso alla Juventus nei campionati di serie A a girone unico. L’attaccante argentino ha segnato il suo terzo penalty dopo quelli messi a segno contro il Chievo e il Bologna. Finora vanta dunque una media perfetta nei tiri dagli undici metri.
Nella storia bianconera, tra gli specialisti più prolifici in tutte le competizioni ufficiali, è da notare che anche Michel Platini e Vittorio Sentimenti possono comunque affermare di essere stati infallibili. Del resto il francese ha sì segnato 19 rigori su 21, ma ha comunque ribadito in rete le respinte di Giuliano Terraneo del Toro nel 1983 (sconfitta per 3-2) e di Walter Zenga dell’Inter nel 1985 (1-1). Lo stesso discorso vale per Sentimenti III: per lui 13 esultanze dagli undici metri, più il raddoppio contro la Roma nel 2-0 del primo marzo 1942, dopo il penalty momentaneamente vanificato con un piede dal portiere giallorosso Guido Masetti.
Tornando all’attualità, proprio presentandosi senza timori sul dischetto alla terza giornata, dopo due sconfitte nelle prime due partite e con il Chievo che stava vincendo a Torino fino a sette minuti dalla fine, Paulo Dybala ha dimostrato di essere arrivato alla corte della Vecchia Signora con il giusto approccio mentale. Quella era una Juve in grande difficoltà, una Juve che giocava male e che segnava poco, che si affidava quasi esclusivamente alle iniziative di Juan Cuadrado, il quale tra l’altro si conquistò quel rigore con cui i bianconeri evitarono un clamoroso terzo ko consecutivo.
La Joya è il simbolo della rinascita bianconera: si è messo a disposizione del gruppo con umiltà, consapevole del fatto che avesse ancora molto da imparare, si è messo a lavorare duramente, ha capito come poter ovviare al problema della fisicità, e cioè muovendosi su tutto il fronte offensivo e aumentando l’intensità delle sue prestazioni. E, insieme a lui, è cresciuta tutta la Juve.
Oggi Dybala è un giocatore diverso da quello di inizio stagione, che quasi non riusciva a tenere un pallone ed era sempre per terra, tant’è che Allegri lo aveva spesso escluso dalla formazione titolare. Oltre ai rigori, poi, è migliorato tantissimo anche sulle punizioni, ed evidentemente anche qui c’è stato da parte sua un lavoro certosino. E così è toccato a lui l’onore del cinquecentesimo penalty. Tra l’altro, la cifra potrebbe sembrare abnorme, e d’altronde l’argomento scatena da sempre le insinuazioni dei tifosi più maliziosi. Va detto, allora, che il numero di tiri dal dischetto concessi alla Juve è di 6 a campionato e per di più i bianconeri ne realizzano in media 4,3. Suvvia, con quattro rigori a stagione non si vincono 33 scudetti…
Principio Paolino