Si va avanti, ad andare avanti è il mondo, è il tempo, ed anche il calcio. Il passato però non si dimentica, non lo dimenticano i tifosi della Juve, e non lo dimentica chi li ha fatti sognare: Andrea Pirlo. Il regista, ora a New York, ha rilasciato un’intervista per la Gazzetta dello Sport, tirando le orecchie ai giovani d’oggi e ricordando il passato.”Una volta, in prima squadra, avevi paura a parlare e stavi in un angolo. Era una dittatura degli anziani. Ti presentavi con l’orecchino, te lo toglievano. Ti facevi crescere i capelli, te li tagliavano. Adesso un ragazzo viene a fare un allenamento con la prima squadra e pensa di essere arrivato…La cosa più importante è mettersi lì a fare le foto. Tutti noi però avevamo voglia solo di giocare a calcio. Adesso ci sono i videogiochi, la PlayStation, la televisione. La tecnologia ha rovinato tutto.” Non tutti i giovani pero sono della stessa pasta, qualcuno ha ancora i valori che hanno tirato su la sua generazione: “I ragazzi seri ci sono. Rugani, ad esempio. Anche Bernardeschi mi sembra un ragazzo serio, ma lo conosco meno. Nell’Italia del 2020 potrebbero esserci lui, Romagnoli, Berardi, Bernardeschi, De Sciglio, Verratti”
THE BEST – C’è ne uno però della nuova generazione che Andrea conosce bene, uno che li mette in fila tutti, uno che è semplicemente il più forte di tutti, uno che si chiama Pogba: “Dal primo allenamento abbiamo capito questo è forte…era magrino ma le gambe arrivavano ovunque. Ora è più grosso e potente.”
L’EREDE – Difficile rimane trovare un degno erede di sua maestà Andrea Pirlo ma secondo il regista non manca qualche giovane di prospettiva: “Cataldi è diverso da me, è più incursore. Verratti non mi somiglia, però è il calciatore che può giocare per vent’anni in Nazionale. Contro di noi, nel 2014, Mandragora giocò bene. Di Sensi mi parlano bene, ma ovviamente conosco meglio Sturaro. Nella scorsa stagione è migliorato tanto. Si dice che in Italia i ragazzi non giocano ma guardate Donnarumma: chi è più bravo, ha spazio. Mi piace Dioussé dell’Empoli. Per fare il centrocampista centrale devi avere personalità.”
Carlo Iacono (CarloIacono7)