Festival dello Sport, parla Platini: il passato in bianconero, Pirlo, VAR

In questi giorni La Gazzetta dello Sport ha organizzato, come di consueto, il Festival dello Sport. Nella giornata odierna, è intervenuto ai microfoni il campione francese, ex bianconero, Michel Platini. Di seguito le sue parole.

La sua storia in bianconero:
La Juventus mi ha dato davvero tanto, è un bellissimo ricordo. L’avvocato Agnelli mi ha voluto fortemente, è grazie a lui se ho vestito la maglia della Juve. Eravamo una squadra fortissima, soprattutto Boniek, lui era fantastico. Oltre che essere ottimi compagni erano anche buoni amici: ancora oggi ci teniamo in contatto. Boniperti aveva assemblato una squadra di campioni, vincere con loro era più facile; il campionato negli anni ’80 era molto competitivo. Peccato per la finale persa contro l’Amburgo, ne avremmo vinte tre di seguito, mi ricordo che l’Avvocato fu il più deluso tra tutti. Torino è, ancora oggi, una bellissima città; le mie figlie sono cresciute in Italia e ho potuto imparare l’italiano”.

Sulla Juventus di oggi:
A Pirlo viene chiesto di vincere le partite, non servono i diplomi di Coverciano per farlo. Ronaldo è uno che ti fa 30 gol l’anno, l’unico modo per gestire un giocatore del suo calibro è quello di lasciarlo giocare come piace a lui. Pirlo, in qualità di allenatore, dovrà essere bravo in questo”.

Sull’utilizzo del VAR:
Non fa parte della nostra filosofia e del gioco che io chiamo calcio: se da una parte risolve qualche errore, dall’altra ne provoca molti altri. I falli di mano, per esempio, non hanno bisogno di essere controllati dal VAR, è compito dell’arbitro. Fosse stato per me non l’avrei mai adottato come nuova tecnologia. D’altronde, oggi si preferisce aggiungere in campo una televisione piuttosto che altra gente”.

Sulla sua squalifica:
Sto combattendo per qualcosa di giusto: verrà fatta giustizia, ne sono certo.”

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