Criticare è un atto molto comodo da compiere, sicuramente ci vuole meno sforzo mentale a criticare che a pensare. Proprio per questa ragione, il mondo del calcio italiano è pieno di critici cronici. Tutti noi abbiamo tra amici e conoscenti qualche ossessionato dalla critica, qualcuno che quasi tiene il broncio quando la sua squadra va bene perché non ha nulla da criticare! Sia chiaro, la critica, soprattutto nel giornalismo, è necessaria, è uno dei fondamenti di questa professione, ma a noi non dà fastidio la critica costruita, quella sensata e motivata, ma quella senza fondamenti logici. E, purtroppo, l’Italia abbonda di critiche insensate.
GIÙ DAL CARRO! – Per una naturale predisposizione, nella mente umana resta più a lungo il ricordo di un giudizio negativo che un complimento. Siamo sicuri, quindi, che nelle menti dei tifosi della Juventus siano ancora ben presenti le carovane di critiche piombate su Allegri nei primi mesi della sua avventura bianconera e nei primi mesi della stagione in corso. Bene, invitiamo chi era al comando delle carovane di critiche, di non salire sulle carovane di elogi come se nulla fosse successo. Lo ripetiamo: le nostre menti non dimenticano.
PERSONALITÀ E INTELLIGENZA – Il lavoro di Allegri alla Juventus è stato troppo spesso sottovalutato, troppe volte ingiustamente criticato e contestato. Max nel corso della sua esperienza a Torino ha dimostrato di avere personalità e preparazione tattica per guidare (anche a lungo!) una grande squadra. Perché non si può guidare la prima era post-Conte e una rivoluzione tecnica (addii di Pirlo, Tevez, Vidal) senza personalità, non si può dare equilibrio e qualità di gioco ad una squadra senza competenza tattica. Allegri con intelligenza si è inserito in uno spogliatoio stressato e provato da una figura dominante come quella di Antonio Conte e poi ha pian piano modellato sulle sue idee tattiche il gioco della squadra.
PREPARAZIONE – Personalità sì, ma, come detto, anche preparazione tattica. 3-5-2, 4-3-1-2, 4-3-2-1, 4-3-3, 4-4-2, Allegri ha impiegato, in base alle esigenze della rosa e alle caratteristiche degli avversari, ben 5 moduli in due anni di Juve. Ha cambiato ruolo a diversi giocatori (Vidal trequartista, Barzagli terzino, Hernanes regista, Dybala seconda punta), ha accettato con professionalità le scelte di mercato della società, pensando sempre e solo ad una cosa: il lavoro sul campo. Fa sorridere che, dopo quasi 17 mesi di Juventus, ci sia ancora gente che accusi Allegri di sfruttare il lavoro tattico di Conte sul 3-5-2. Vi assicuriamo che il 3-5-2 di Allegri è assai diverso da quello di Conte. Così come quello di Conte era assai diverso da quello di Mazzarri.
Basta poco per criticare, a volte può servire solo una parola, occorrono, invece, fatica e tempo per difendersi. E Allegri col tempo si è sempre difeso alla grande. Parlano i risultati!
Nicola Frega (@NicolaFrega)