Medhi Benatia, ex centrale difensivo della Juventus, compie oggi 33 anni. Ora nell’Al Duhail, il marocchino ha rilasciato un’intervista a Goal.com in cui racconta del suo presente e del suo futuro, con un occhio di riguardo per la Juventus. Ecco alcuni passaggi fondamentali dell’intervista di Romeo Agresti:
GUARDARE AVANTI
“Mi sento bene. Mi ritengo fortunato e orgoglioso del percorso fin qui fatto. A causa di questo maledetto coronavirus ho avuto anche un po’ più di tempo per pensare a quanto ho avuto dalla mia carriera. Ma guardo sempre avanti. Mi sento ancora giovane, mi alleno tutti i giorni e sono in forma. E ho una famiglia stupenda, che è l’aspetto più importante“.
RITROVARE MANDZUKIC
“È come l’ho lasciato alla Juve, non è cambiato. Mario è un po’ introverso, ma è sempre un grande professionista. Si trova bene, è una bell’esperienza anche per lui. Ovviamente il cambiamento è netto e ci vuole il tempo necessario per adattarsi. Ma è lo stesso giocatore che conoscete tutti, pronto a battagliare e a dare tutto sul campo“.
CRISTIANO RONALDO
“E’ il numero uno in assoluto, come calciatore e come persona. E’ molto intelligente, anche fuori dal rettangolo di gioco. Il suo cervello va sempre più veloce rispetto a quello degli altri. Sono contento di essere suo amico. Gli auguro sempre il meglio, perché è semplicemente infinito“.
PROBLEMI CON ALLEGRI
“Allegri è un grande allenatore ed è una grande persona. Non avevo problemi né con lui né con nessun altro. Ma mi ha fatto delle promesse che non ha mantenuto. In ritiro, negli States, il mister mi disse che sarei partito titolare con Chiellini. E che Bonucci avrebbe dovuto guadagnarsi il posto. Leo è un campione, però era previsto che iniziassi io e, magari, al primo errore avrebbe potuto giocare un altro al mio posto. Com’è giusto che fosse. Le cose, in quel momento, andavano piuttosto bene.
Avevo realizzato una doppietta in finale di Coppa Italia e stavamo parlando di rinnovo contrattuale. Dopodiché, mi sono ritrovato a fare 4 panchine senza giocare nemmeno un minuto. Allora, evidentemente, Allegri mi aveva preso in giro; ho iniziato a perdere la testa e gli ho detto che non avrei mai più giocato alla Juve finché sarebbe stato lui l’allenatore. Ma con la società ho un rapporto straordinario, ancora adesso ci sentiamo e sono felice di aver potuto lavorare con queste persone. Perché è il massimo a cui si possa ambire”.
PENSIERO SU GUARDIOLA
“Tatticamente è il miglior tecnico al mondo, non ne vedo uno più bravo di lui. Però non mi è piaciuto molto nel rapporto con i giocatori, da questo punto di vista non mi ha fatto impazzire“.
GUARDIOLA ADATTO ALLA JUVE?
“Può essere sicuramente un profilo giusto, ma secondo me anche Sarri ha un’ottima idea di calcio. Quest’anno, magari, è stato un po’ più complicato per la Juve, ma il cambiamento richiede sempre pazienza. E non dobbiamo dimenticarci che parliamo di una squadra ancora in corsa per vincere tutto. Dunque, il lavoro proposto finora è stato di livello. E non penso sia giusto parlare di altri allenatori in questo momento, i bianconeri ne hanno uno bravo“.
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