“Anno nuovo, vita nuova”. Questa frase si sente dire spesso, sia durante la notte di San Silvestro, sia, metaforicamente, quando vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita. È sicuramente questo quello che si è ripromesso Douglas Costa de Souza, talento brasiliano classe ’90 della Juventus.
L’anno scorso doveva essere quello della consacrazione, dopo una prima annata conclusa in crescendo, in cui l’attaccante esterno brasiliano aveva messo in mostra molte parti del suo enorme talento. Al contrario, quello passato è stato l‘annus horribilis per D. Costa: partito male – anzi, malissimo – a causa dello spiacevole evento dello sputo a Di Francesco, a cui è seguita una stangata che lo ha allontanato per 4 turni dal campo, e continuato peggio per una serie di infortuni e continue ricadute che lo hanno praticamente strappato dalle mani di Allegri per tutta la stagione. In mezzo, come se non bastasse, altri eventi extracampo – vedasi la partecipazione al party organizzato da Neymar immediatamente successiva a un incidente stradale, senza che la dirigenza bianconera avesse dato il suo placet – hanno fatto storcere il naso ai piani alti della Juventus e anche a una parte della tifoseria bianconera. Tuttavia, a Douglas Costa nessuno ha mai contestato il talento: il numero 11 della Juventus è uno di quei giocatori in grado di emozionare, per un dribbling o una giocata in velocità, per il suo essere – a tratti – decisivo nei momenti decisivi.
Anno nuovo, vita nuova. Esattamente, inderogabilmente, necessariamente, quello che ha detto Douglas Costa a se stesso. Alle parole, il brasiliano ha fatto seguire i fatti: presentatosi con una settimana d’anticipo alla Continassa per smaltire gli ultimi residui dell’infortunio, Costa ha iniziato un lavoro differenziato condito da una serie di sedute fisioterapiche per riprendere il più in fretta possibile la condizione. Scelta che sembra avere portato i suoi frutti, dato che l’esterno bianconero è sembrato il più pimpante nel test di sabato scorso contro l’Atletico Madrid. In quella occasione Costa ha regalato alcune delle sue migliori giocate, con dribbling fulminei – Lemar e Renan Lodi non l’hanno praticamente mai visto -, con tagli dentro per Ronaldo o per l’inserimento di altri centrocampisti, con falcate fino a fondocampo per creare superiorità numerica. Il n°11 ha giocato solo un’ora, ma sono sembrati i 60′ più convincenti da un anno a questa parte, fatto salvo il poderoso scatto ad Amsterdam in occasione della passata edizione della Champions League nel quarto di andata contro l’Ajax, grazie al quale ha bruciato un paio di difensori puntando dritto alla porta, collezionando, nella stessa azione, un elastico e un tunnel, un palo e una lesione alla coscia.
Maurizio Sarri ne è già innamorato: non a caso nella conferenza stampa di presentazione lo ha citato tra i giocatori su cui puntare per il cambio di mentalità, vale a dire quelli verso cui Madre Natura è stata più benevola distribuendo una quantità di talento maggiore che ad altri.
Il tecnico toscano, intervistato a margine della partita contro i Colchoneros dal collega Edoardo Siddi di TuttoJuve, a telecamere spente si è così espresso sul brasiliano: “Io penso che Douglas Costa sia adatto a ogni tipo di calcio, salta l’uomo e crea superiorità. L’ho visto bene, deve aver sofferto la sfortuna dell’anno scorso e sta lavorando a un livello di determinazione e voglia smisurato. Sta a noi tenerlo in condizione a lungo perché se è in condizione incide pesantemente. Sta a lui continuare così e a noi metterlo nelle condizioni di continuare così”.
Il rebus sarà quello di capire la posizione precisa in cui Sarri lo vorrà schierare. Douglas Costa contro l’Atletico Madrid ha giocato più verso il centro del campo che sulla fascia, più da trequartista di un 4-3-2-1 che da attaccante esterno alla Callejon di un 4-3-3, portando molto di più il pallone e servendo più spesso assist che tagliando dentro senza palla per andare al tiro. Gli schemi tattici offensivi della Juventus 19/20 sono ancora tutti da scoprire: sia perché il mercato non è ancora finito e in quel reparto potrebbe esserci ancora un giro di Valzer; sia perché, probabilmente, i meccanismi di gioco articolati dell’ex allenatore del Chelsea non sono ancora pienamente entrati nella testa dei giocatori.
Intanto però Douglas Costa corre, si allena e delizia, gli spettatori e Sarri. Ha promesso di riprendersi la Juve, bisogna aspettare e vedere. In tempi non sospetti dissi che Douglas Costa sarebbe stato il nostro acquisto più importante per la nuova stagione. Ci sono tempi tecnici da attendere per valutare la bontà della mia previsione. Nel frattempo, mi sembra che sia partito con il piede giusto.
Marco Galletta