Juve, lo scudetto non è più un miraggio: così nasce la grande rimonta bianconera

Chi lo avrebbe mai detto, la Juventus dopo quel 28 ottobre è di nuovo in corsa per lo scudetto. Quel giorno, i bianconeri, avevano collezionato la quarta sconfitta in campionato e la classifica diceva: campioni d’italia al dodicesimo posto a quota 12 punti. A -11 dalla Roma capolista e -9 dal terzetto di inseguitrici composto da Napoli, Inter e Fiorentina. Una squadra distratta, stanca e nervosa, incapace di ritrovare se stessa dopo la rivoluzione post-Berlino.

La sconfitta di Sassuolo è stato il punto più basso toccato dai bianconeri in questa stagione. Il presidente Agnelli definì “inaccettabile” il quattordicesimo posto che in quel momento era occupato dalla squadra bianconera.  La scossa forte più che dal ritiro, è arrivata dagli uomini “chiave” dello spogliatoio bianconero: Buffon ed Evra, che invitavano i nuovi arrivati a “rispettare” la maglia. Dopo il discorso post-Sassuolo la Juve ritorna alla vittora: sette vittorie consecutive. In due mesi i bianconeri recuperano: 12 punti alla Roma, 7 a Fiorentina e Napoli e 6 all’Inter. 

Ma da quel 28 ottobre (partita con il Sassuolo) cos’ è cambiato?  “Pazienza e consapevolezza” indica l’ad Beppe Marotta. Ma dietro la rimonta bianconera c’è dell’altro. C’è la forza e l’intuito di mister Allegri che ritorna al 3-5-2, modulo che tanto ha dato tanto in passato e tanto darà ancora in futuro. La Juve, inoltre, ha ritrovato quell’equilibrio e quella concentrazione (Carpi a parte, chiedere ad Allegri!) che tanto erano mancati nelle prime giornate di campionato. Ma il punto di forza della Juve di Max Allegri è sicuramente l’attacco. Il nuovo tandem composto da Dybala e Mandžukić ha segnato, momentaneamente, 19 gol.

La Juve è di nuovo lassù, a -3 punti dall’Inter capolista, a caccia del quinto scudetto consecutivo.

Orlando Aita (@OrlandoAita)

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