Dicono che il duro lavoro paghi sempre. Vero. O meglio: molto spesso è così. E’ anche vero, però, che il talento- quello puro, cristallino- è un’altra cosa. Lo vedi brillare, subito. Lo vedi esaltarsi in quella quotidiana tempesta di momenti che si vivono e ripetono repentinamente. Lo riconosci da uno sguardo.
Potrebbe essere il caso di Moise Kean. 19 anni e 23 giorni. Secondo marcatore azzurro nella storia per età, dietro solo a Bruno Nicolè, che nel ’58 contro la Francia segnò, una doppietta, alla tenera età di 18 anni e 258 giorni. Una storia che si ripete, bellissima da raccontare. Il 23 Marzo sancisce la nascita di una stella, un talento pure del calcio italiano. Moise era già stato assoluto protagonista con la maglia dell’Under19 durante l’ultimo europeo. Anche con la maglia dell’Hellas Verona male non aveva fatto: 4 reti in 19 presenze. La classe l’ha sempre avuta. E’ cresciuto molto, in questi mesi, di testa e i risultati lo premiano. Doppietta con la maglia della Juventus all’esordio da titolare e gol all’esordio in azzurro. Una favola.
JOLLY TATTICO E INVESTIMENTO PER IL FUTURO
A Gennaio Kean doveva lasciare la Juventus per trasferirsi, in prestito, e giocare maggiormente. Come svelato da Chiellini, in una recente intervista, è stato proprio il capitano bianconero a consigliare al gioiellino di rimanere. Avrebbe trovato spazio. E così sta accadendo. Moise ha avuto la bravura- non semplice a diciannove anni- di pazientare per avere la propria chance. Una chance che ha sfruttato a mille contro l’Udinese, mettendo in mostra tutte le sue qualità.
Bravissimo negli spazi, rapido, gran progressione palla al piede. Vede bene la porta, inoltre può coprire più ruoli, chiave tattica da non sottovalutare. Prima punta atipica o esterno. Ad esempio, ieri, con la maglia dell’Italia è partito esterno, per poi affiancare Immobile o alternarsi con l’attaccante della Lazio. Contro l’Udinese, invece, in campionato, ha giocato da punta al posto di Mandzukic, mostrando, comunque, una predilezione nello spostarsi sulle zone esterne del campo, dove può sfoggiare tutte le sue qualità nell’uno contro uno, palla al piede.
Allegri, ancora una volta, è stato maestro con un talento del genere. Lo ha fatto crescere e lo ha lanciato al momento giusto. Il resto ce l’ha nel sangue Kean. Ora la Juve dovrà essere brava a blindare il proprio millenial, sul quale c’è già mezza Europa. Moise, dal canto suo, dovrà proseguire nel percorso di crescita e continuare a stupire. Lui può farlo. Madama potrebbe aver scoperto un talento purissimo da coltivare in casa, un jolly per il futuro. Punta, esterno, potrebbe dare alla Juve ulteriore forza e duttilità. In più sarà una pedina fondamentale per questo finale di stagione bianconero. Con Cuadrado e Costa ancora fermi ai box e tante partite da giocare.Il suo utilizzo, probabilmente, aumenterà, come è giusto che sia. Kean dovrà continuare a rispondere presente sul campo, a suon di prestazioni e gol. Solo allora potrà prendere per mano Madama e trascinarla. Perchè questa squadra, fortissima, ha bisogno anche di talenti del genere. Così giovani, forse acerbi ma essenziali per un grande futuro. La partita più importante, però, è quella che si decide al tavolo del futuro. La Vecchia Signora lo sa. E non si lascerà sfuggire un predestinato.
Perchè lavorare stanca, diceva un grande poeta. E col lavoro puoi raggiungere vette inesplorate. Se non quelle del talento. Il talento è un’altra cosa. Lasciamo brillare questa stella.