Che il calcio non è una scienza esatta, appare chiaro.
Che la Champions League sia la competizione più tosta da vincere, anche.
Eppure la sensazione è che questi due concetti non siano poi così semplici da comprendere proprio per tutti.
La Juventus becca il peggior avversario che le poteva capitare, la migliore seconda della manifestazione intercontinentale.
L’Atletico Madrid del Cholo assomiglia molto ai bianconeri: un gioco non entusiasmante, ma un gruppo che fa della forza e della grinta le sue migliori caratteristiche.
Così come la Vecchia Signora anche i Colchoneros hanno raggiunto due finali di Champions negli ultimi 5 anni.
Insomma due percorsi molto simili che le hanno portate entrambe a trovarsi nuovamente sulla stessa strada, pronte per uno scontro frontale.
Ed il primo round lo vincono gli spagnoli, anzi se la Juventus non va al KO è solo per l’esistenza di un ritorno…
Atletico Madrid-Juventus, così no
Non basta avere il miglior giocatore al mondo.
Non basta ricordare quanto fatto nelle scorse Champions League.
Non basta fare proclami e dirsi pronti.
Perché l’hashtag lanciato a ridosso della sfida con l’Atletico Madrid può essere interpretato in maniera sbagliata.
Get ready ovvero preparati, pronti a dare tutto sul campo del Wanda Metropolitano.
Eppure questa sera abbiamo assistito forse alla peggior Juventus degli ultimi anni in campo europeo.
Mancanza di idee e di personalità.
Chi dovrebbe trascinare la squadra latita.
Cristiano spara a salve contro Oblak, Mario Mandzukic sbatte contro Godin e Gimenez.
Leonardo Bonucci è semplicemente inadeguato: troppo lento per recuperare Diego Costa, troppo mollo nell’andare giù e osservare comodamente sdraiato con mano sul volto il gol del momentaneo 1-0.
Sono di fatto mancati i migliori, fatta eccezione per il solito Chiellini e Szczesny che ha evitato guai peggiori.
Una speranza chiamata Max…
Non bisogna essere catastrofisti, anche se trovare spunti positivi dopo una sconfitta così nefasta è davvero difficile.
La Juventus ha pochissime possibilità di approdare ai quarti: segnare due gol all’Atletico Madrid in 90 minuti è compito più che arduo.
Anzi, Opta Paolo ricorda che l’Atletico Madrid è l’unica squadra affrontata più di una volta in Champions League contro cui la Juventus non è riuscita a trovare il gol.
Sia chiaro i bianconeri ne escono con le ossa rotte, peggio del 3-0 dello scorso anno in casa contro il Real Madrid.
Eppure se si vuol tenere una flebile speranza accesa, ci sono due fattori da non sottovalutare.
Questo gruppo ha sempre dato il massimo quando si è trovato in difficoltà.
Lo ha fatto lo scorso anno al Wembley, contro il Tottenham, ribaltandola in 3 minuti.
Si è ripetuta al Bernabeu contro il Real, arrendendosi solo al rigore nel recupero.
Lo ha certificato contro l’Inter al San Siro, riacciuffando uno Scudetto che sembrava essere praticamente perso.
Questa Juventus quando non ha nulla da perdere, può giocare brutti scherzi agli avversari.
E quello che spera anche Massimiliano Allegri, anche lui insufficiente questa sera.
Tra i maggiori indiziati per la sconfitta.
Eppure l’unico uomo al quale bisogna affidarsi per compiere una rimonta del genere.
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