Premessa: quello che verrà detto può ribaltarsi nel giro di due settimane. Il campo sta dicendo 3-5-2, modulo col quale la squadra riesce a difendere e far male, tutto coi tempi giusti; viene così da pensare che sarà questo lo schieramento principale della stagione, accantonando il 4-3-3 che invece sembrava l’El Dorado fino ad un mese fa, quando si parlava di Lavezzi a gennaio, proprio in sua funzione.
NUOVE VECCHIE CERTEZZE – La mutevolezza delle situazioni costringe a prendere precauzioni sulla certezza dei pensieri, ma quel che è certo è che sia in Europa col City che in campionato il sistema introdotto da Antonio Conte funziona. E pure bene.
Sandro difende e spinge con regolarità e forza, Dybala gioca alla “Tevez” e si trova benissimo con una punta di fianco, agevolando pure il compito del compagno di reparto, che sia Mandzukic o Morata; lo spagnolo non sta vivendo momenti di gloria, ma di sicuro non ritroverà la strada se continuerà a giocare in corsia mancina.
CUADRADO – Il colombiano è forse l’unico a perderci col 3-5-2. Da esterno di centrocampo palesa una natura non prettamente difensiva, imbrigliando la sua pericolosità negli ultimi 30 metri e sfiaccandola con dovuti ripiegamenti difensivi. Lichtsteiner resterebbe il titolare, ma per sostituirlo sarebbero più adeguati Widmer o Vrsaljiko, meglio ancora Van Der Wiel, in scadenza di contratto a giugno.
GUNDOGAN – Il centrocampista centrale del Dortmund resta il nome più caldo per rinforzare il centrocampo a tre, zona nella quale i troppi infortuni stanno togliendo turnover e recupero energie ai titolari. Il mediano costa 25 milioni, ma forse con 20 si può liberare. La Juventus ci pensa, ma come ovvio serve una operazione più che decisa. L’alternativa? Moutinho, che potrebbe richiedere 10 milioni in meno.
Roberto Moretti