Tra Sky e Mediaset, il match di Paulo Dybala è continuato anche davanti alle telecamere. Tante curiosità, così come le certezze. Una su tutte, pronta a riempire i giornali in uscita: è lui il leader di questa Juventus.
PRESSIONI – “Cerco di non sentire troppo le pressioni, provo a fare bene e migliorare, ascolto le critiche e i suggerimenti” – ha raccontato ai microfoni di SkySport – Spero di vincere il più possibile e continuare a crescere. Per me è un bel momento: mi sento bene fisicamente, tutti mi stanno aiutando ed è arrivata anche la convocazione in Nazionale”.
SUL GOL – E presto ne arriveranno altri anche in Albiceleste. Magari belli come quello subito da Marchetti: “Il gol? Volevo stoppare meglio, ma la palla si è alzata e mi ha “costretto” a palleggiare; a quel punto, non ci ho pensato due volte e ho calciato”.
CON MARIO – Senza pensarci, ma sfruttando il lavoro sporco di Mandzukic. Che Dybala lo definisce senza mezzi termini come “il partner ideale: io gioco in posizione più arretrata e lui è fondamentale perché apre gli spazi lavorando con il fisico contro i difensori avversari. L’intesa cresce, sto cercando di capire come integrarmi al meglio con le sue caratteristiche”.
VALORE AGGIUNTO – A guardar bene, ci sta anche riuscendo. Perché tutti i palloni passano da lui, e ad ogni azione c’è un suo guizzo che la scandisce. Ma non chiamatelo “valore aggiunto”. Penso che veniamo da molte vittorie di fila – fa sapere – abbiamo trovato il ritmo giusto e l’abitudine a vincere. Sono contento, sto aiutando la squadra a vincere, e questa fiducia mi fa giocare bene”.
COME CARLITOS – Anche i numeri confortano il confronto con l’illustre predecessore, Carlos Tevez: 7 gol in 15 partite per il primo, 7 in 14 per il secondo. Lui sorride, ma sa benissimo che il suo ruolo è proprio quello: far dimenticare le gesta di Carlitos. “Magari fanno questi confronti perché c’erano più aspettative su di lui che su di me; sono contento di fare quello che ha fatto lui, ma lui ha vinto tanto. Facciamo questi confronti a giugno”.
PARAGONI E AURICOLARI – Nel frattempo Morata passa e gli toglie l’auricolare durante il collegamento con Mediaset: “Abbiamo un gruppo fantastico – scherza – si vede anche in questo, c’è buon umore e poi vincere aiuta tantissimo. Io sulle orme di Maradona? E’ troppo, dai”.
CAMBIAMENTI – Da trequartista in argentina a prima punta al Palermo, fino a diventare una seconda punta di raccordo alla Juventus: “Il mister mi chiede di giocare più dietro, poi quando ci sono punte come quelle che abbiamo noi che contendono tutti i palloni ai centrali, per me è più semplice. E prendo meno botte…”.
“Il mister mi ha sempre dato fiducia, mi parla molto, mi spiegano gli errori che faccio per migliorare sempre. Cerco di prestare attenzione a quello che mi dicono e migliorare sempre”