Buffon, parla Nevio Scala: “È stato ed è ancora il più grande portiere del mondo”

Vent’anni dopo quel lontano Parma-Milan del 19 novembre 1995, Gianluigi Buffon, 37 anni, dimostra di essere ancora tra i migliori, se non il migliore, al mondo nel suo ruolo. Buffon ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia del calcio italiano, sia con la maglia della Nazionale, sia con quella della Juventus, in entrambi i casi inoltre il “portierone” indossa la fascia da capitano. Buffon è diventato lo juventino con più minuti giocati della storia della società bianconera, battendo il precedente record di “sua maestà” Alex Del Piero, fermo a 48867; come se non bastasse conta addirittura 154 presenze in Nazionale, insomma numeri che fanno di Gianluigi Buffon una vera e prorpia leggenda vivente. Ai microfoni di Gianluca Di Marzio ha parlato Nevio Scala, l’allenatore che per primo lo fece esordire in serie A.

L’ESORDIO – “Una settimana è sufficiente per vedere che si trattava di un ragazzo di straordinarie qualità. Lo abbiamo allenato per tre giorni e poi nel fine settimana ho preso la decisione. Mi sono confrontato con Enzo Di Palma, allora preparatore. Luca Bucci si era fatto male… ‘Enzo, ma hai visto le stesse cose che ho visto io?’ e lui : ‘E’ un ragazzo con delle qualità straordinarie, è superiore a tutti i suoi compagni’. Ho lasciato il discorso lì, ma dentro di me avevo già preso la decisione di farlo giocare. Al sabato sera, mentre facevo il solito giro delle camere per vedere se tutti stavano dormendo, mi sono avvicinato a lui: ‘Gigi, se domani ti faccio giocare tu cosa ne pensi?’. Risposta pronta: ‘Mister, che problemi ci sono?’. Di colpo aveva smontato tutte le mie preoccupazioni, anche se un po’ di tensione c’era. Far esordire in porta un ragazzo di 17 anni nella Serie A di quei tempi era impensabile; e invece mi ha dato una risposta straordinaria, ha giocato una partita incredibile contro il Milan e da lì è nato Gigi Buffon. Sarebbe nato lo stesso, non voglio dire che il merito è mio. Probabilmente si sarebbe imposto lo stesso, qualche anno dopo, ma in quel momento è stata una scelta istintiva, naturale, che poi è stata ampiamente premiata”.

SULLA CARRIERA DI “GIGI” – “Io poi ho lasciato Parma e quindi ho lasciato Gigi nelle mani di altri miei colleghi che lo hanno adottato subito come primo portiere. E lui ha sfruttato l’occasione nel migliore dei modi. Ma si vedeva chiaramente che sarebbe diventato un grande. Che poi diventasse così forte e importante forse in pochi avrebbero potuto prevederlo, perché il mondo del calcio è pieno di insidie, infortuni e coincidenze. Però lui è stato bravo anche in questo, è stato un ragazzo intelligente che ha sfruttato le grandi qualità di cui è dotato; è stato furbo, scaltro ed è arrivato in cima. Lui è stato ed è tuttora il più grande portiere del mondo. Logico che se facciamo paragoni con il calcio di un tempo si parla quasi di sport diversi. Prima il gioco era più lento, più prevedibile e a maggior ragione, dato che oggi è tutto più veloce e ti tirano in porta da qualsiasi posizione, considero Gigi il più grande portiere di tutti i tempi”.

SUL MANCATO PALLONE D’ORO – “Un portiere difficilmente si avvicina al pallone d’oro e Gigi ci è arrivato vicino. Ultimamente lo ha sfiorato Manuel Neuer, un altro grande estremo difensore, ma anche lui è stato battuto da Ronaldo. Purtroppo un portiere non ha la pubblicità e la visibilità che ha uno che fa gol, anche se sono fenomeni, come Gigi e Neuer. Per me è una cosa sbagliata”.

ESISTONO EREDI DI BUFFON? – Ce ne sono molti, uno di loro è il mio estremo difensore, il lituano Zommers. E’ un grandissimo portiere e un bravissimo ragazzo, che cresce giorno dopo giorno e ha davanti le porte spalancate per un futuro incredibile. Se arriverà a essere come Gigi è difficile dirlo, ma è veramente bravo. E poi ce ne sono altri tre o quattro, che non essendo miei non voglio nominare perché non voglio creare panico nella campagna acquisti. Hanno delle grandissime qualità e un ottimo avvenire”.

LUCA PIEDEPALUMBO

 

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