Quando lo scorso anno venne schierato per la prima volta esterno sinistro nel 4-2-3-1 le persone sgranarono gli occhi. Com’è possibile mettere una prima punta larga a sinistra? Mandzukic non è certo Camoranesi, Nedved o Zambrotta. Mandzukic è, appunto, Mandzukic, cioè un attaccante. Uno che la mette dentro. Tanti dubbi che nel proseguimento della stagione si sono sciolti come neve nel Sahara: Mario si è conquistato la sua definitiva consacrazione ed onnipotenza in un ruolo non suo, giocandolo come meglio sa, con tanta grinta e sacrificio.
Allegri fu chiaro qualche mese fa: “Questa squadra per cambiare marcia ha bisogno di cambiare modulo”. Gli indizi viravano tutti sul 4-3-3, modulo usato in lungo e in largo in questa stagione. Sembrava che questo cambio, unito al mercato estivo (Douglas Costa, Bernardeschi e Matuidi) portassero ad un “panchinamento” del croato. La realtà dei fatti dice però che sulle 41 gare disputate finora, in ben 30 Mario è partito titolare. Aggiungendo i match da subentrato arriviamo a quota 32 presenze. Una bella cifra per uno che doveva essere destinato a fare da riserva.
Certo c’è da dire che i recenti infortuni possono aver “costretto” Allegri a schierarlo. Quello che è ancora più certo tuttavia, è che Mandzukic ultimamente non sta rendendo come ci si aspetta: da prima punta gioca spesso in modo irritante, latitando l’appuntamento col gol dal 3 gennaio (il 2-0 in Coppa Italia contro il Torino); nel ruolo che invece aveva dato la svolta lo scorso anno, non dà più la stessa energia dello scorso anno. Oggi Max lo ha sostituito a mezz’ora dal fischio finale dopo una partita assolutamente negativa, in cui ha inciso poco o niente.
Alcuni dicono che giochi con i postumi del suo ultimo infortunio, alcuni dicono che è fermo. Alcuni lo amano alla follia, altri non vedono l’ora che se ne vada. Nessuno ha la sfera di cristallo, quindi ad oggi è impossibile dire quale delle due fazioni ha indiscutibilmente ragione. Le ultime prestazioni fanno storcere il naso, il futuro dirà se Mario continuerà su questa falsa riga negativa o se riuscirà a sorprenderci ancora.
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