Se ne sono dette tante, anche scherzosamente, circa la fantomatica “Juve di marzo“. Perché questa Juventus, negli anni di Allegri, ha sempre abituato i suoi tifosi a buone, ottime prestazioni, che hanno spalancato le porte verso il successo. Quasi come lo scoccare di questo mese ‘pazzerello‘ sia un buon auspicio naturale, che si ripete ogni anno e che mette di colpo tranquilli tutti coloro che vivono di battiti e di emozioni dipinti interamente di bianconero.
NEL SEGNO DI DYBALA
Eppure, a giudicare dai 93′ minuti contro la Lazio (a Roma la prima apparizione della Juve di marzo), da salvare c’era ben poco. L’opinionista di Sky Daniele Adani, senza troppi giri di parole, ha sentenziato che persino un appassionato di calcio residente in Russia o Scozia avrebbe cambiato canale di fronte alla visione di questa partita. E, di sicuro, l’atteggiamento attendista della formazione di Allegri ha contribuito alla cattiva riuscita estetica dell’incontro.
Però, poi, ci si mettono di mezzo gli episodi. Quelli inaspettati, ma favorevoli. Quelli cercati con le ultime forze, e di conseguenza più belli. Quelli che fanno a cazzotti con la partita d’andata, mettendola ko, perché stavolta Dybala batte Strakosha. Ed è in quel sinistro che cambia l’approccio psicologico della Juventus a questa stagione. Il Napoli, poche ore dopo, rovina malamente in casa: il recupero contro l’Atalanta proietta i bianconeri verso la vetta.
Ma poi, tre giorni dopo, un autentico inno al cinismo. La Juve di Allegri non gioca male, gioca semplicemente un calcio tutto suo. Ci vuole grande forza psicologica per non sbagliare mai una distanza, un passaggio, un movimento difensivo.
QUEL DATO STATISTICO NON CASUALE
La Juve di marzo (e un po’ anche quella di febbraio) non darà spettacolo, ma ha un’efficacia mostruosa. E c’è un dato incontestabile che lo conferma: nelle ultime 6 partite, i bianconeri hanno tirato per 18 volte in porta, segnando 9 gol. Praticamente 1 gol ogni 2 tiri: cecchini. Come se non bastasse, però, in queste 6 partite, la Juventus ha vinto per ben 5 volte, pareggiando solo nell’andata contro il Tottenham.
Vincere aiuta a vincere, e dalle parti di Vinovo lo sanno bene. Mettici pure la Juve di marzo, mettici qualche episodio favorevole, ed è giusto che i tifosi continuino a sognare. Essere in lotta su tre fronti, ancora una volta, dopo 6 anni di successo, nonostante il pericolo ‘pancia piena’, significa solo una cosa: la Juventus è una squadra fuori dal comune.
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