E pensare che i disfattisti avevano visto la linea del traguardo molto molto vicina dopo la sconfitta di Marassi contro la Samp. “Senza Bonucci non è più la stessa cosa. Barzagli e Chiellini sono ormai vecchi, Benatia è troppo fragile e Rugani non è pronto“. Discorsi in parte tollerati dalla mole di gol subiti nelle prime partite della stagione: addirittura 14 nelle prime 13 giornate, più di uno a partita. Tanto, troppo, per una squadra che – come la Juventus – aveva costruito i suoi successi nazionali intorno ad una solida difesa.
BUNKER JUVE: CACERES UNICA “NOTA STONATA”
Da Genova in poi, la Juventus ha cambiato totalmente registro. Con l’avvento del 4-3-3 e la definitiva bocciatura (o quasi) del 4-2-3-1, la Juventus è tornata ad essere bunker a tutti gli effetti. In campionato, un solo gol subito dal duo Buffon-Szczesny nelle ultime 12 giornate. Ed è un gol che non fa male, sia per il risultato finale maturato (1-3 contro l’Hellas Verona) sia perché a siglarlo è un ex amico come Martin Caceres. La sigla del neo difensore della Lazio arriva però – chiamatela pure “coincidenza” – dopo la sostituzione di Bentancur per Bernardeschi ed il passaggio al 4-2-3-1.
Dati analoghi arrivano anche dalla Champions League. Nella massima competizione europea, infatti, la Juventus ha tenuto inviolata la porta contro Barcellona e Olympiacos. I problemi, invece, sono arrivati contro il Tottenham quando Allegri, in controtendenza rispetto alle ultime uscite continentali, ha schierato nuovamente il centrocampo a 2 con Pjanic e Khedira e i quattro vertici in attacco.
Per questo oggi ribadiamo l’importanza del 4-3-3. Col tridente di centrocampo (e l’inserimento dell’equilibratore Matuidi) la Juventus non ha mai subito gol negli ultimi due mesi. E forse non è un caso se gli unici gol al passivo siano arrivati col ritorno al 4-2-3-1. Chapeau ad Allegri, ma anche a Chiellini, Benatia, Barzagli e Rugani. Adesso sì che possiamo parlare nuovamente di bunker Juve!
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