La Fiorentina rappresenterà sempre un ricordo speciale per Gonzalo Higuain. Proprio ai viola, infatti, il Pipita ha realizzato il suo primo gol ufficiale con la maglia della Juventus, il 20 agosto del 2016. Un anno e mezzo dopo, Higuain ha toccato un altro traguardo prestigioso: quello della prima tripletta bianconera, messa a referto domenica scorsa, nel 7-0 contro il Sassuolo. A dimostrazione di una crescita totale dell’attaccante argentino: di umore, di leadership, di intelligenza in campo, di finalizzazione.
DAL PRIMO BACIO, TUTTO VIOLA…
Higuain, quella partita, la iniziò dalla panchina. Ancora in ritardo di condizione, ma tanto uno così la può mettere dentro quando vuole. E Allegri lo sa, lo ha capito subito. E diciamo che il Pipita ci ha messo del suo… Fatto sta che, allo Stadium, la gara è bloccata sull’1-1: quale occasione migliore per puntare sulla voglia di Gonzalo di scrollarsi di dosso tutte le parole che hanno riempito quella rovente estate?
Così, al Pipa riesce – in appena 9 minuti – una cosa che a Napoli non aveva mai fatto: il gol all’esordio ufficiale. È un’apoteosi tutta bianconera: il pubblico juventino ha trovato il suo nuovo eroe, perché Cupido ha messo in scena la tecnica più antica di tutte, quella del colpo di fulmine. E da lì in poi è stato un ad maiora costante…
…ALLA PRIMA TRIPLETTA!
Strano, ma vero: a Gonzalo Higuain non era ancora riuscito di segnare tre gol in una sola partita con la maglia della Juventus. Strano perché si tratta di Higuain, l’uomo dei 36 gol due stagioni fa. E strano perché, per fare un parallelo interno allo spogliatoio, Dybala, quest’anno, ne ha già realizzate due (contro Genoa e Sassuolo), pur non essendo un centravanti vero e proprio.
Il Sassuolo, però, ha portato bene anche all’altro attaccante argentino della Juventus, che nel 7-0 di domenica scorsa ha realizzato le ultime tre reti. Tre reti, tanto per cambiare, alla Higuain: un fenomeno dell’area di rigore.
IN MEZZO, QUANTA QUALITÀ!
Higuain gioca con la testa, più di tanti (quasi tutti) altri attaccanti. E non perché sia dotato di eccellenti doti aerobiche, anzi. Ma perché la testa la usa nel senso più cerebrale del termine: Higuain guarda tutti i movimenti dei compagni, sa sempre cosa fare grazie alla sua innata capacità di muovere lo sguardo più volte prima di scaricare il pallone. Proprio come quando ci si trova ad un incrocio con la propria automobile e si vuol essere sicuri di non incappare in un incidente.
Gonzalo è cresciuto, si è evoluto, anche grazie ad Allegri che gli ha cucito addosso – in assenza di Dybala – un inedito ruolo di “regista offensivo”: a volte meno gol (ma ora son tornati…), ma partite mai insufficienti. E da qui i complimenti di Buffon dopo Udine, ma anche di tutti i suoi tifosi, che vengono sì “per vedere segnare Higuain“, ma si son positivamente rassegnati: il Pipita, in ogni caso, vale il prezzo del biglietto.