“Thiago Motta come Guardiola”, che elogio per il tecnico: è successo durante Atalanta-Juventus

"Thiago Motta come Guardiola", che elogio per il tecnico: è successo durante Atalanta-Juventus - LaPresse - spazioj.it

Contro l’Atalanta di Gasperini, il tecnico bianconero Thiago Motta ha convinto anche i più scettici: il commento ha spiazzato tutti

La sfida tra Atalanta e Juventus ha lasciato diversi spunti di riflessione, soprattutto per l’interpretazione tattica messa in campo dai bianconeri e le scelte coraggiose di Thiago Motta, che ha rubato la scena con una gestione alquanto atipica. A sottolinearlo è stato Ivan Zazzaroni sulle colonne del Corriere dello Sport, dove ha analizzato il pareggio di Bergamo con un occhio attento ai dettagli e ai protagonisti della partita.

Secondo il direttore del quotidiano, la Juventus ha offerto una delle sue migliori prestazioni stagionali in termini di equilibrio, intensità e organizzazione. La capacità di lottare su ogni pallone, trovare il vantaggio e poi difenderlo con tenacia ha dimostrato una squadra più compatta e determinata rispetto al passato.

Thiago Motta, contro l’Atalanta la sua miglior Juve?

Tra i singoli, Yildiz ha mostrato lampi di talento mai visti prima, mentre la sostituzione di Thuram durante la fase più critica del pressing atalantino ha suscitato qualche perplessità.

Ma è su Thiago Motta che Zazzaroni ha speso le considerazioni più intriganti. Il tecnico della Juve ha affrontato l’assenza di un centravanti di ruolo con una mossa definita quasi una “guardiolata”, un mix di pressing alto e continuo movimento senza riferimenti fissi. Koopmeiners e McKennie, liberi dalle consuete restrizioni tattiche, si sono alternati al centro del campo, sostenuti a turno da Nico e Yildiz, disorientando i bergamaschi con dinamiche fluide e imprevedibili.

Idee e coraggio, la nuova Juve inizia a convincere

Zazzaroni ha però lanciato anche un messaggio di prudenza: non bisogna affrettarsi a definire Motta un genio. Il tecnico ha idee valide, è un lavoratore instancabile e sta crescendo, ma la genialità, spiega il giornalista, si nasconde nella semplicità delle scelte, non nelle invenzioni complesse. Un invito a lasciarlo maturare senza eccessive pressioni o etichette premature.

A Bergamo, l’Atalanta ha rischiato grosso, salvata in più occasioni da Carnesecchi: segno evidente che il coraggio tattico della Juve ha comunque lasciato il segno. La partita è finita in parità, ma ha raccontato una storia fatta di scelte audaci, sacrificio e intuizioni che hanno reso il confronto ancora più avvincente, a differenza dei pareggi a cui ci ha abituati l’ex allenatore del Bologna.