Il pari contro il Parma lascia alla Juventus l’amaro in bocca per l’ennesima vittoria sfumata. A commentare il periodo complicato dei bianconeri è Andrea Cambiaso ai microfoni di Sky.
Nella splendida cornice di un Allianz Stadium gremito di bandierine bianconere, Juventus e Parma hanno condotto una partita senza esclusione di colpi che segna sul tabellino il risultato di 2-2. L’ennesimo pareggio per la formazione bianconera e che consente all’Atalanta di scavalcarla in classifica al terzo posto.
Da un lato i ragazzi di Thiago Motta erano chiamati a dare un forte segnale alla stagione, senza però riuscirci fino in fondo. E per la seconda gara di fila si ritrovano a dover rimontare un avversario in vantaggio. Dall’altro lato il Parma di Fabio Pecchia conquista un punto pesante per la zona salvezza e mette a segno il quarto pareggio consecutivo della stagione.
Poche le note positive per la Vecchia Signora, che dopo l’infortunio di Gleison Bremer in Champions sembra non sia più in grado di non subire gol e di portare a casa i tre punti senza rischiare. Il reparto difensivo, ma così come la squadra tutta, deve trovare la svolta. A dare il segnale ci pensa Andrea Cambiaso.
Juventus, il messaggio di Cambiaso
Il numero 27 bianconero è l’autore di un’ennesima prestazione positiva. Eppure anche per Cambiaso la stanchezza in campo comincia a farsi sentire, complice i doppi impegni settimanali che obbligano una Juve a corto di giocatori a scendere in campo ad incontri ravvicinati.
Eppure secondo l’ex Bologna, che ha parlato ai microfoni Sky al termine della gara, non è semplicemente questione di stanchezza:
Siamo sotto la media, non va assolutamente bene. Ma bisogna andare avanti, dietro non si può andare. Che cosa è cambiato? E’ un problema di squadra, non di singoli: troppa fretta quando siamo arrivati in avanti, troppo pigri nelle preventive. Dobbiamo allenarci tanto e migliorare, alzando il livello. Oggi gli esterni erano più stretti, era la richiesta del mister anche per lasciare più spazio a Timothy e Francisco.
Cambiaso ha poi parlato dell’importanza di continuare a lavorare intensamente come fatto fino ad adesso: la squadra è nuova, il tecnico alla guida anche, dunque non può che esserci tanto lavoro da fare. Anche su sé stesso il classe 2000 non si nasconde:
Tiro poco? Devo essere più attaccante, questione di scelte e crescita personale, devo allenarmi e mettere dentro anche questa cosa qua.